A Castelli in mostra le opere dell’ex sindaco Enzo De Rosa

di Roberta Galeotti
E’ stata inaugurata oggi a Castelli, all’interno della manifestazione “Buongiorno ceramica!”, la mostra “L’arte di Enzo De Rosa”, ovvero la prima raccolta di opere del compianto ex sindaco di Castelli, noto ai più per il suo impegno politico. La mostra, organizzata dal Comune in collaborazione con le figlie di De Rosa, Evandra e Fabiana, vuole rendere omaggio ad un uomo e ad un’artista ancor prima che ad un politico, che ha dedicato la sua vita al paese incastonato alle falde del Gran Sasso.


Un’occasione per ricordare che Enzo De Rosa, prima di essere un personaggio pubblico è stato innanzitutto un artista di eccellenza conosciuto soprattutto per le sue straordinarie rappresentazioni paesaggistiche su ceramica.
Erede di una generazione di artisti napoletani, all’età di 17 anni Enzo si trasferisce a Castelli, borgo d’arte che eleggerà a sua patria artistica e musa ispiratrice e in cui consegue il diploma di maestro d’arte nell’allora Istituto statale d’arte. A Castelli egli inizia la sua attività artistica e trascorre gran parte della sua vita diventando, altresì, marito e padre. Nel piccolo borgo acquisisce la conoscenza della difficile arte del Gran Fuoco, ricercando e studiando le tecniche di pittura degli antichi maestri maiolicari. Il De Rosa frequenta anche l’Accademia di Belle Arti a L’Aquila e a Roma e nel 1973 si trasferisce in quest’ultima città.

Abbandona come mezzo espressivo la ceramica e dipinge su tela con varie tecniche. Inizia un periodo di attività frenetica che lo porterà a girovagare, allora e poi, per tutta la penisola, esponendo in quasi tutte le città italiane ed entrando in contatto con vari gruppi artistici. Riceve numerosi premi e riconoscimenti. Ricordiamo fra i tanti il Michelangelo d’oro e il premio internazionale per la ceramica a Faenza, il Mediolanum e il Premio Zagarolo. Nell’anno 1999 ottiene una Medaglia d’argento all’opera, consegnargli dall’allora Presidente della Repubblica italiana On. Oscar Luigi Scalfaro.

Particolarmente importante è il lavoro svolto nella capitale, che culmina nelle mostre personali alla “Galleria La Barcarola” in Piazza di Spagna e alla “Galleria Michelangelo” in via Margutta. Un cenno anche alle mostre collettive svolte all’estero: Cannes, Lugano, Stoccarda, Amburgo, Birmingham,etc. Dal 1978 l’artista pone fine al suo girovagare e si stabilizza definitivamente nell’adorata Castelli, eleggendola a patria artistica. Nel piccolo borgo teramano egli si dedica completamente alla pittura su piastre ceramiche cotte a Gran fuoco, regalando ampio spazio alla realizzazione di rappresentazioni paesaggistiche senza eguali. Negli anni successivi, il De Rosa occupa anche la cattedra di insegnamento di pittura ceramica in Ascoli Piceno, nel locale Istituto d’arte professionale regionale.
L’amore incondizionato che Enzo De Rosa ha per Castelli, lo porta dunque a svolgere l’incarico di Primo cittadino del borgo per ben due mandati: si tratta di un impegno pubblico che egli svolge con immensa passione ed indiscussa devozione. Grazie alla promozione da lui avviata e per sua iniziativa, le ceramiche di Castelli hanno presenziato nei più grandi musei internazionali.

Portano il nome di Enzo De Rosa l’invenzione della Pallina di Natale in ceramica, dei Decanter e dei Bicchieri da vino in ceramica e la scoperta storica e più recente, delle cosiddette Chicchere e Porta chicchere. Enzo De Rosa trascorre gli ultimi anni della sua vita travolto dall’impegno politico in cui egli, inevitabilmente, riversa le sue sovrannaturali doti artistiche e a cui si concede senza limiti, dando luogo a numerose battaglie volte alla promozione della sua Castelli e delle aree limitrofe.
Pochi anni prima della sua scomparsa, l’artista produce alcune ultime opere che sono rimaste di proprietà della famiglia. All’età di 61 anni, il 25 settembre 2014, Enzo De Rosa viene a mancare inaspettatamente e prematuramente all’affetto dei suoi cari, della sua gente e della sua Castelli, lasciando però un indelebile e nostalgico ricordo di sé in qualità di uomo, artista e Primo cittadino della sua patria. Un ricordo che, con questa iniziativa, il Comune di Castelli assieme ai suoi cittadini, dimostra di voler mantenere sempre vivo e costante.
La mostra resterà aperta e visitabile fino al 4 settembre.
Fino al 5 giugno, invece, sarà possibile visitare nel centro del paese le antiche botteghe artigiane del borgo, osservare da vicino le procedure di lavorazione della ceramica e partecipare alle visite guidate al Liceo artistico di Castelli, all’antica Chiesa di San Donato e al locale e prestigioso Museo delle ceramiche.