E’ nato Hope, il cucciolo di camoscio appenninico
13 giugno 2016 | 15:17

Sono, questi, giorni di grande soddisfazione per il Parco Sirente Velino.
L’ Area faunistica del Camoscio appenninico di Rovere, ha visto nascere per la prima volta, dal giorno della sua istituzione, il primo piccolo.
Si chiama Hope, perché rappresenta una speranza per il futuro ma anche un sogno che si è, finalmente realizzato.
Hope e’ stato osservato e fotografato proprio oggi, per la prima volta, dalla Guardia Ecozoofila Nazionale Sara Megale in servizio di vigilanza nel Parco nei pressi dell’Area Faunistica.
I genitori, i giovani esemplari Ago e Sky provenienti dalle Aree Faunistiche del Gran Sasso e della Majella sono stati catturati e trasferiti, prima del periodo riproduttivo, a Rovere dove vengono costantemente monitorati.
L’ evento rappresenta un vero e proprio successo per l’ Ente Parco Sirente Velino attualmente impegnato, tra l’ altro, nelle importantissime Azioni del Post Life Coornata.
Il Progetto Europeo, terminato nel Settembre 2014 si è rivelato un successo a livello Internazionale (Best Life Projects per il 2015) ed ha permesso la costituzione della 5° popolazione di Camoscio Appenninico che ha raggiunto, complessivamente circa 30 esemplari liberi in natura nel Parco Sirente Velino.
Ha rappresentato anche l’inizio di una stretta e fattiva collaborazione tra i Parchi Nazionali della Majella, Abruzzo Lazio e Molise, del Gran Sasso Monti della laga, dei Monti Sibillini, Parco Regionale Sirente Velino e Legambiente per proteggere questa specie endemica che rischiava l’estinzione.
Il lieto evento rappresenta anche la prova chiara e concreta che le scelte gestionali, di tutta la fauna selvatica, anche se spesso criticate e considerate inappropriate, portano comunque nel breve, medio o lungo periodo a risultati positivi, rivelandosi invece, adeguate e, quest’ evento conferisce un ulteriore valore aggiunto all’ Ente Parco premiandone sforzi, strategie ed iniziative.
L’ Ente Parco Sirente Velino è tutt’ora impegnato con le catture di camosci da altri Parchi Nazionali Abruzzesi e con i successivo trasporto e rilascio in libertà sul Sirente.
L’ evento, fa ben sperare anche perché, nel prossimo futuro l’ Ente Parco potrà, così, contare su un’altra potenziale “riserva” di individui da poter catturare e rilasciare in libertà sul Sirente.
I tecnici ed il Servizio Scientifico e Monitoraggio dell’Area Protetta ed il custode dell’Area Faunistica assicureranno la vigilanza ed il mantenimento dello stato di salute dei Camosci presenti nell’ area e di quelli liberi in natura sul Sirente.
Da questo momento, per proteggerlo e garantirgli una crescita sana e sicura, impegniamoci tutti a non disturbarlo e stare lontani il più possibile dall’ Area faunistica per garantirgli tranquillità e benessere.