Il miracolo di Sant’Antonio, storia e tradizione

Il mattino del 13 giugno 1944 i tedeschi andarono via, L’Aquila era di nuovo libera dopo nove mesi di invasione. La fuga dei tedeschi e la liberazione della città passarono nella cultura popolare come il miracolo di Sant’Antonio. Accadeva 72 anni fa.
In piazza Palazzo, il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, ha deposto come ogni anno una corona sulla lapide che ricorda la liberazione della città, posta sulla facciata di Palazzo Margherita, Residenza Municipale fino alla data del sisma. “Un gesto simbolico che vuole perpetuare la memoria e, al contempo, tributare un omaggio solenne a quei giorni e
quegli eventi, così determinanti per il futuro di tutti noi. La libertà di cui godiamo, la democrazia e il progresso che ne è derivato sono stati pagati a caro prezzo, con il sacrificio di vite umane. Il
ricordo di quegli eventi deve costituire un monito per le nuove generazioni e, insieme, l’omaggio della città tutta nella ricorrenza della sua liberazione”.
In Zona sant’Antonio la tradizione non muore. Gli ex residenti dell’area che attende di essere ricostruita non dimenticano l’angolo dedicato al Santo, omaggiandolo con fiori e lumini. (fm)