
Botta e risposta tra Pierpaolo Pietrucci e Massimo Cialente sul nuovo Piano della Sanità abruzzese. Sulle colonne de IlMessaggero di questa mattina, il consigliere regionale ha parlato di “inutilità” dell’incontro che il sindaco vorrebbe chiedere al Ministero sulla questione ridimensionamento delle asl.
La risposta del primo cittadino arriva oggi in un comunicato:
“A proposito del dibattito apertosi sulla vicenda del nuovo Piano della Sanità abruzzese, mentre ritengo assolutamente inutile rispondere al centrodestra aquilano, credo sia utile invece replicare al consigliere Pierpaolo Pietrucci, ritenendo necessario che il centro sinistra e lo stesso PD regionale decidano finalmente una strategia politica, globale, complessiva, su come disegnare la nuova sanità regionale (ospedaliera e territoriale) davanti a tutti gli abruzzesi e non attraverso trattative personali o intercomunali o territoriali parcellizzate.
E’ per questo che rispondo al consigliere Pietrucci precisando che l’utilità di un incontro con il Ministero nasce dalla necessità di valutare definitivamente, insieme al Sindaco di Teramo e all’Assessorato Regionale alla Sanità, la possibilità o meno di “spalmare” l’ospedale di secondo livello sui due ospedali dell’Aquila e di Teramo, il tutto considerando certamente la variabile tempo/dipendente, che a detta dei funzionari della Regione Abruzzo impedirebbe questa ipotesi. In altre parole vogliamo andare a verificare se in altre città o ASL italiane venga applicato o meno il concetto di ospedali riuniti o di funzioni spalmate su più nosocomi.
Questa non è una “fuffa” come dice Pietrucci, poiché ripetutamente l’ipotesi di due ASL ma soprattutto di una DEA di secondo livello spalmato su due nosocomi è stata oggetto di una lunga discussione in Consiglio Comunale, alla presenza sia del consigliere Pietrucci sia dell’Assessore Paolucci. Discussione che fu seria ed articolata.
Chiaramente, nel caso il Ministero, definitivamente, dovesse escludere l’ipotesi di un “DEA di secondo livello spalmato”, allora si porrà la questione di come andare ad una riorganizzazione complessiva della distribuzione delle eccellenze nei quattro ospedali.
Ma sempre con un’attenta discussione ed anche una precisa verifica delle qualità dei servizi attualmente offerti, cosa ad esempio che non si è fatta ad oggi, compiutamente, nella distribuzione delle U.O. complesse e semplici; ad esempio nella scorta dello storico delle mobilità attive e passive.
Capisco che il consigliere Pietrucci sia stato chiamato a difendere l’Assessore Paolucci, ma se avesse letto con attenzione la mia intervista e seguito attentamente quello che da tempo vado ripetendo, avrebbe compreso che ciò che egli chiede, cioè più politica, è quanto da molto tempo io sto chiedendo alla Giunta Regionale e ai partiti: una discussione globale, non limitata a singoli territori, più politica per disegnare un assetto complessivo della sanità abruzzese.
Respingo pertanto al mittente l’accusa di campanilismo strillato e sorvolo su facili battute, ricordando che credo di essere l’unico che ha sempre avuto solo rapporti
istituzionali con il Presidente e con l’Assessore, parlando come Presidente del Comitato Ristretto dei Sindaci. Sottolineando tra l’altro, ma questa è una mia riflessione personale, che sia molto sbagliato negare la possibilità di costruttivi dissensi, soprattutto in un momento in cui mi sembra che decisioni calate dall’alto si rivelino sempre controproducenti, anche in termini elettorali, sia localmente che a livello nazionale.
Per quanto riguarda l’Università, la sanità o quant’altro la città non ha bisogno di sentinelle, ma di attenzione continua che non si presti ad attenzioni lobbistiche.
Ad esempio ritengo che la difesa della Facoltà di Medicina passi oggi anche e soprattutto nella difesa delle Scuole di Specializzazione.
Ebbene, da tempo e come sempre in solitudine, suscitando purtroppo il fastidio di molti, anche aquilani, sto difendendo nelle sedi deputate i posti destinati all’Ateneo aquilano ormai crollati di oltre la metà, al fine di vederli nuovamente insediati a L’Aquila.
Credo che si debba quindi aprire un grande dibattito politico complessivo. La sanità abruzzese, la sicurezza ed il diritto alla salute per ciascun cittadino abruzzese, dovunque egli viva, il diritto ad avere in Abruzzo almeno un centro di assoluta eccellenza per ciascuna specialità, siano diritti ai quali tutti coloro che hanno responsabilità politiche, svestendo i panni campanilistici, debbano rispondere”.