Un orto partecipato in centro storico

23 giugno 2016 | 11:52
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Un orto partecipato in centro storico

Sta per giungere ai nastri di partenza, con un ricco programma (leggi qui) il primo Festival della Partecipazione in programma a L’Aquila dal 7 al 10 luglio prossimi.

Tra gli eventi in programma, la Condotta Slow Food promuove l’Orto partecipato; l’obiettivo è quello di  creare uno spazio nel centro della città dove realizzare un vero e proprio orto urbano, segno di rinascita e di pace con la nostra terra madre. £La città però è in piena ricostruzione – si legge in una nota – e i pochi spazi verdi sono occupati da gru e cantieri. Così abbiamo pensato di utilizzare una delle 99 piazze del centro storico, come luogo dove incontrarsi e depositare il proprio piccolo orto. Ciascun partecipante al Festival potrà portare la propria cassetta dove avrà seminato le varietà orticole che preferisce, possibilmente del territorio e/o fiori. Grazie al contributo di tutti realizzeremo così un vero e proprio orto partecipato”.

Altra interessante iniziativa, di cui vi avevamo dato notizia in anteprima, è “Non più invisibili – A pranzo con gli operai dell’Aquila“, che si svolgerà l’8 luglio, a partire dalle ore 12.00, presso il Parco del Castello. L’obiettivo è quello di vivere un momento di incontro e di sincera convivialità con tutti quegli operai (circa 3500, di cui la metà non italiana) a noi spesso “invisibili” perché impegnati nella intensa attività di ricostruzione, dietro i pannelli e le impalcature dei cantieri. Eppure ogni giorno entrano nelle nostre case distrutte per rimuovere macerie, per metterle in sicurezza, per ricostruirle, per ristrutturarle, senza che noi possiamo avere la possibilità di incontrarli né di conoscerli. Al fine di favorire questa “pausa conoscitiva e di incontro”, il Festival ha organizzato un grande pranzo in cui gli operai sederanno vicino ai cittadini per consumare insieme un pasto con il cibo preparato dalle famiglie di aquilani, dando così un volto, un corpo, un racconto a tutti quelli che non possono e non devono rimanere anonimi lavoratori. “Ogni cittadino/a è quindi invitato a portare una pietanza da condividere e ad aiutarci nella comunicazione e sensibilizzazione, possibilmente prestando attenzione a non utilizzare cibi non consentiti dalle diete di altre religioni” conclude la nota.