Fatou, vita da vu cumprà

Fatou viene dal Senegal e in Italia ci è arrivata più di dieci anni fa. Ha 62 anni portati benissimo, ma che pesano nel cuore e nell’anima. Il suo non è stato un viaggio in barcone, ma un volo di linea comprato a carissimo prezzo. Un viaggio, anche questo, dove qualcuno ha speculato e guadagnato sulla disperazione umana. Sognava un lavoro quando è partita, di mandare a casa soldi per garantire stabilità alla sua famiglia rimasta in Africa. Invece è finita in spiaggia. Fa chilometri ogni giorno per vendere bracciali, portachiavi e teli colorati. Parte dall’entroterra marchigiano all’alba con il suo carico di borse e speranza per raggiungere la costa. Sotto il sole cammina fiera, vestita da stoffe colorate e da un sorriso bianchissimo. Ha un saluto per tutti e racconta la sua storia di donna africana a chi si ferma ad ascoltare.
Per Fatou non è facile essere donna né in Africa, né in Italia. “Nel mio paese ho vissuto l’inferno a causa di mio marito. Aveva cinque mogli e 17 figli. Era cattivo, ci picchiava. E’ morto da qualche anno e adesso all’inferno ci sarà lui”. In Senegal e non solo la donna è un animale da riproduzione, nulla più. Fatou ha cinque figli e non per caso, ma perché imposto da tradizione e consuetudine: un figlio all’anno anche perché lo desidera il padre, che padre non sarà mai.
Anche in Italia la vita per Fatou e per le altre compagne di vita senegalesi è complicata: “Sono gli stessi senegalesi a sfruttarci. Viviamo tutti in una casa, paghiamo 150 euro al mese di affitto e 20 euro a settimana per mangiare. Ci prendono tutto quello che guadagniamo sotto il sole”.
La preoccupazione di Fatou è raccogliere almeno 750 euro necessari a comprare il biglietto aereo per la sua Dakar.“Ho i miei figli che mi aspettano e tanti nipoti da abbracciare. A fine stagione ci torno per sempre. Voglio vivere accanto alla mia famiglia”. Il richiamo della sua terra è fortissimo: “La mia casa è l’Africa, mi appartiene e gli appartengo” e con gli occhi guarda il mare Adriatico e ci vede le spiagge bianche e l’acqua cristallina delle coste senegalesi.