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Lavorare nelle risorse umane: il percorso formativo post-laurea

8 luglio 2016 | 19:00
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Lavorare nelle risorse umane: il percorso formativo post-laurea

Trovare un’occupazione stabile continua ad essere un’utopia per tanti giovani italiani: è quanto emerge dalle ultime rilevazioni dell’Istat che, nonostante un’evidente ripresa del mercato del lavoro e una riduzione del tasso di disoccupazione all’11,7%, continuano a denunciare una situazione tutt’altro che felice per quanto riguarda le giovani generazioni. Analizzando i dati relativi alle assunzioni registrate nell’ultimo anno, emerge un positivo aumento dei contratti a tempo indeterminato, frutto delle agevolazioni fiscali introdotte all’inizio del 2015 con il Jobs Act. Purtroppo, ad aver trovato una rapida collocazione nel mercato del lavoro sono soprattutto i lavoratori più in là con gli anni, che molte aziende hanno potuto riassumere avvantaggiandosi da un lato della loro lunga esperienza e dall’altro dei minori costi per l’impresa.

Quando si considera la situazione delle giovani generazioni, si scopre che tra i ragazzi italiani con età compresa tra i 15 e i 24 anni la disoccupazione raggiunge il 36,9%, uno dei dati più elevati di sempre oltre che il secondo più alto in Europa. Ai giovani che non lavorano ma che comunque risultano essere attivamente alla ricerca di un lavoro va aggiunto il drammatico dato dei ragazzi disoccupati che, pur non studiando o frequentando un corso di formazione, hanno rinunciato a trovare un impiego: in Italia, i “neet” sono quasi 2,3 milioni, un numero che dimostra palesemente quanto vivo sia il rischio di perdere un’intera generazione di lavoratori in assenza di un forte intervento delle istituzioni.

A preoccupare è anche il continuo calo delle nuove iscrizioni negli atenei italiani: negli ultimi 10 anni, sempre secondo rilevazioni Istat, il numero degli studenti immatricolati nelle università nazionali è calato del 20%, con una riduzione, in numeri, pari a ben 65.000 giovani universitari. Ad essere a rischio non è solo il futuro dei giovani nati a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, ma anche quello del paese: un numero minore di laureati equivale ad una forza lavoro sempre meno specializzata e competitiva e, di conseguenza, ad un’economia che farà sempre più fatica a reggere il passo con quelle dei paesi che investono ampie porzioni del proprio PIL nella formazione dei giovani.

In effetti, il crollo delle iscrizioni è in larga parte riconducibile alle difficoltà economiche vissute dalle famiglie italiane che, purtroppo, sempre più spesso non si trovano nelle condizioni di poter sostenere gli studi dei propri figli anche durante il percorso universitario. A ciò, va aggiunta la perdita di autorità della laurea, il titolo che un tempo sembrava essere sufficiente per spalancare le porte del successo e che oggi, invece, non offre più la garanzia di un’immediata collocazione nel mondo del lavoro.

Al di là dei luoghi comuni, le difficoltà dei giovani laureati sono un dato di fatto innegabile. Eppure, gli studi universitari continuano a rappresentare un ottimo investimento, sia dal punto di vista dello sviluppo delle conoscenze e delle capacità personali, che delle future possibilità di impiego: come dimostrato da tutte le indagini condotte a questo proposito dagli istituti di analisi statistiche, il tasso di occupazione dei laureati continua ad essere maggiore di quello dei diplomati, così come il reddito e la retribuzione mensile media.

Se i neodottori faticano ad inserirsi all’interno delle realtà produttive italiane, la causa sta soprattutto nella mancanza di una preparazione che oltre a fornire nozioni teoriche, consenta anche di sviluppare abilità pratiche immediatamente spendibili sul posto di lavoro.

Il gap esistente tra l’offerta formativa universitaria italiana, che in ogni caso continua ad essere un esempio di qualità e completezza nonostante le tante difficoltà degli atenei del belpaese, e le esigenze delle imprese non è certo incolmabile: la strategia più semplice, oggi, è rappresentata dalla partecipazione ad un master di specializzazione post-laurea, ovvero un corso con uno stampo pratico e orientato al business, generalmente riservato a chi è in possesso di una laurea triennale o specialistica nel settore considerato.

Un master di qualità, ad esempio, può rappresentare il coronamento perfetto per un percorso di studio nell’ambito delle scienze umanistiche: le lauree in lettere, filosofia, psicologia, ma anche scienze politiche, spesso bistrattate, forniscono una preparazione eccellente per chi desidera intraprendere una carriera nel settore delle risorse umane. Questo particolare ambito ha registrato una crescita senza precedenti negli ultimi anni, sull’onda della sempre maggiore attenzione riservata dalle aziende alla selezione, formazione e valutazione del personale e, attualmente, gli specialisti in risorse umane sono tra gli specialisti più ricercati in Italia.

Grazie ad un master ad hoc, è possibile completare la propria formazione acquisendo tutte quelle abilità e conoscenze pratiche necessarie per trovare un’immediata collocazione all’interno di un ufficio del personale.

Come scegliere un master in risorse umane di qualità

L’obiettivo dei corsi di master è quello di approfondire la preparazione degli studenti in relazione a temi molto specifici, ma con un approccio fortemente orientato alla pratica e all’apprendimento del know how tecnico necessario per definire il proprio profilo professionale.

Nel ricco panorama dei corsi di specializzazione post-laurea offerti da università e istituti privati, a distinguersi per la qualità degli insegnamenti e la spendibilità dei titoli sono le scuole che propongono programmi mirati a rispondere alle esigenze delle aziende, formando professionisti versatili e capaci di gestire in autonomia il proprio lavoro.

Cliccando sul link di approfondimento “Master in Risorse Umane: date e info sulle iscrizioni” si può consultare la pagina dedicata ad un valido corso di specializzazione per diventare specialisti HR (Human Resources) erogato dalla prestigiosa Business School Meliusform. L’istituto propone da oltre un ventennio prestigiosi master post-laurea, attualmente insigniti di certificazioni e riconoscimenti che ne attestano l’elevato valore.

Il master in gestione del personale, in particolare, è riconosciuto ufficialmente dal Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro e permette di acquisire crediti per l’aggiornamento e la formazione continua. Il corso, infatti, non è rivolto esclusivamente a chi è in possesso della laurea, ma anche ai professionisti con una buona esperienza nel campo delle risorse umane.

Le lezioni, tenute sia nella sede di Roma che in quella di Milano, si svolgono in autunno, articolandosi in circa 90 ore di formazione in aula, suddivise in vari moduli (frequentabili anche singolarmente) ed erogate nel fine settimana, al fine di agevolare gli studenti lavoratori.

Sul portale online di Meliusform, è possibile consultare il calendario con il dettaglio dei programmi dei vari moduli e delle lezioni, approfondire il curriculum e le credenziali dei docenti che si alternano in cattedra, scoprire le modalità di presentazione della propria candidatura per la partecipazione al corso, come pure le quote di partecipazione e i commenti delle persone che hanno frequentato il master.

Il master in risorse umane erogato da Meliusform permette di sviluppare skill e imparare a padroneggiare strumenti pratici per la gestione del personale, la selezione delle candidature, lo svolgimento dei colloqui, l’amministrazione dei contratti di lavoro e l’ideazione dei programmi di formazione del personale.

Grazie alle numerose esercitazioni previste, all’analisi dei “case study” e alla simulazione di situazioni reali con la tecnica del “role playing”, lo studente non si limita ad acquisire ulteriori nozioni teoriche, ma impara a svolgere il proprio lavoro nella pratica, così da essere davvero pronto ad occuparsi di tutte le attività tipiche di un ufficio del personale.

Scegliere di puntare sulla propria formazione continua a rappresentare un via sicura per garantirsi un futuro sereno, specie se la scelta del proprio ambito di studio viene fatta tenendo conto delle reali esigenze del mondo produttivo italiano e delle figure professionali maggiormente richieste.