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Poletti su call center L’Aquila: ‘problematica generale’

8 luglio 2016 | 17:24
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Poletti su call center L’Aquila: ‘problematica generale’

Foto pagina Facebook Festival della Partecipazione

Alla seconda giornata del Festival della Partecipazione in corso di svolgimento a L’Aquila, ad attendere il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, c’erano una cinquantina di dipendenti dei call center Globe Network, E-Care e Consorzio Lavorabile, tutti con il posto di lavoro a rischio, che hanno sollecitato una normativa ad hoc. “Stiamo lavorando su questo versante”, ha affermato Poletti che si è intrattenuto a colloquio con i lavoratori all’esterno di Palazzo Fibbioni, sede del Comune dell’Aquila.

“Questa e’ una problematica generale del comparto dei call center“, ha spiegato il titolare del dicastero del Lavoro e delle politiche sociali rimarcando come ci sia “una sede di confronto aperta al Ministero dello Sviluppo Economico. Il mio ministero partecipa a questo confronto. Abbiamo bisogno di ricollocare temi strategici in questo mestiere perché se rimane l’ultimo anello di questa catena è tecnologicamente facile trasferire i call center in qualsiasi parte del mondo dove il corso del lavoro è molto più basso. Il mercato italiano rischia così di essere decapitato. Quindi – ha sottolineato il ministro – c’è un’evoluzione qualitativa dei call center che diventano contact center che hanno più capacità e conoscenze di merito, che offrono assistenza al cliente, che fanno quindi cose più difficili, cose più difficili da spostare in India piuttosto che in Albania”. Poletti ha, pertanto, sottolineato che bisogna “costruire una regolazione di questa attività lavorando sul tema della clausola sociale, cioè del fatto che, quando si cambi l’appalto prima ci sono i diritti dei lavoratori che stanno già lavorando. Ci sono molte cose su siamo impegnati, perché siamo consapevoli che questo è un contesto che, se ben organizzato, può rappresentare ancora uno sbocco importante per un numero rilevante di cittadini italiani. Un comparto – ha infine commentato Poletti – che, se abbandonato a se stesso, probabilmente, rischia di subire colpi molto pesanti”.

giuliano poletti

Lavoro: Poletti, aumentato ma non risolve problema – “Il lavoro e’ aumentato di 500 mila occupati nei due anni e mezzo da quando siamo al governo e di 299 mila occupati nell’ultimo anno. Questo non risolve il problema della disoccupazione italiana che per il nostro Paese e’ un problema storico”. Lo ha detto il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, intervenuto stamane a L’Aquila nell’ambito di un incontro inserito nella prima edizione del Festival della Partecipazione iniziato ieri e che si concludera’ domenica. Piu’ di ottanta gli eventi in programma tra dibattiti, lezioni magistrali, laboratori ed eventi di ogni genere. Il Festival, che ha ricevuto la medaglia del presidente della Repubblica, e’ promosso da ActionAid Italia, Cittadinanzattiva e Slow Food Italia, insieme al Comune de L’Aquila. “L’Italia – ha osservato il ministro – ha sempre avuto un tasso di occupazione piu’ basso della media europea. Questo problema non e’ neanche nato con la crisi, lo ha solo pesantemente peggiorato. E’ quindi un dato storico del nostro Paese”. Poletti ha quindi osservato come vi siano scelte “le strade per fare le riforme: quelle del lavoro e quelle dell’economia. Cio’ perche’ l’unica maniera per affrontare stabilmente il tema del lavoro e’ che cresca l’economia, che nascano delle imprese, che quelle che ci sono crescano e che gli investitori internazionali possano venire in Italia convinti che in questo paese ci sono delle buone opportunita’. Questo – ha sottolineato il titolare del Dicastero del Lavoro – e’ quello che bisogna fare e noi lo stiamo facendo anche cercando di alzare il tasso di capacita’, di competenza dei nostri giovani perche’, ad esempio, introducendo l’alternanza scuola-lavoro abbiamo cercato di mettere in relazione l’esperienza didattico formativa della scuola con l’esperienza del fare dell’impresa”.

Lavoro: Poletti, contro disoccupazione concludere riforme – Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, ha sostenuto che, per scongiurare la disoccupazione, occorre portare a termine le riforme. “Ne abbiamo gia’ avviate tante – ha osservato a L’Aquila alla seconda giornata della prima edizione del Festival della Partecipazione, a margine dell’incontro sul tema ‘Disponibile! Il diritto dei cittadini al riuso degli spazi abbandonati’, – alcune portate a conclusione come quelle sul lavoro. Credo che bisogna portarle a compimento tutte perche’ abbiamo bisogno di produrre un contesto utile e interessante per la crescita e lo sviluppo”. Per Poletti, “questo significa avere una giustizia che funziona, servizi che funzionino, stessa cosa per le infrastrutture. Vuol dire anche avere un terzo settore, un’associazionismo, un volontariato che, con la nuova legge che abbiamo messo in campo, si trovera’ regole piu’ semplici, piu’ chiare, piu’ definite e potra’ svolgere meglio il proprio ruolo partendo dall’idea che noi coltiviamo che prima dello Stato nel mercato viene la societa’”. Il ministro ha, pertanto, sottolineato che “bisogna evitare quello che si e’ fatto storicamente, ovvero, che, quando il mercato e’ un problema perche’ non c’e’ niente da guadagnare e quando lo Stato non se ne occupa perche’ non ha piu’ soldi, alla fine si chiama la Croce Rossa o il Pronto Soccorso che e’ l’associazionismo che e’ il volontariato che sono le associazioni, che sono le fondazioni. Questo – ha proseguito Poletti – e’ un impianto sbagliato perche’ non mette in valore la capacita’ di progettazione, di partecipare da parte di questo mondo alla definizione delle soluzioni. Quindi – ha concluso il titolare del dicastero del lavoro – bisogna mettersi in testa che prima dello Stato, prima del mercato c’e’ la societa’”.