Stazioni nemiche di disabili e passeggini

di Eleonora Falci
Avete mai provato ad andare al mare via treno, magari con un passeggino, un bagaglio pesante o spingendo una sedia a rotelle?
Nella maggior parte dei casi, vi ritroverete davanti a ripide rampe di scale, nessuna assistenza e cartellonistica che lascia ampiamente a desiderare: le stazioni ferroviarie del litorale abruzzese non possono che ricevere una sonora bocciatura in materia di accessibilità.
Si chiamano servizi ai passeggeri a ridotta mobilità, ovvero disabili fisici e sensoriali, mamme con bambini, passeggeri con difficoltà di deambulazione. Ma di fatto basterebbe il buon senso, visto che se si va in stazione è molto probabile che si porti un bagaglio con sé, da dover trascinare su e giù per le scale.
La situazione nelle stazioni definite tecnicamente ‘silver‘, come Montesilvano, Roseto, Pineto, Silvi – ovvero le stazioni medie, cioè una via di mezzo fra quelle ‘gold‘ come Pescara e quelle ‘bronze‘ come Fontecchio – è esattamente questa: assenza di rampe per accedere ai binari; assenza di personale di stazione cui chiedere informazioni o aiuto; assenza di cartelli che diano indicazioni anche solo per l’uscita o stradali. I passeggeri sono abbandonati a loro stessi, costretti a vagare per le stazioni, spesso con bagagli pesanti, passeggini o sedie a rotelle da dover letteralmente portare di peso lungo ripide scalinate. Sperando sempre nella solidarietà degli altri viaggiatori.

Anche alla stazione di Montesilvano ai binari si può accedere soltanto percorrendo le scale: ma al danno si aggiunge la beffa. Al piano terra ci sono due vani in cemento, costruiti per collocare gli ascensori: ma sono vuoti. La situazione era stata segnalata già un anno fa da Claudio Ferrante, presidente dell’associazione Carrozzine Determinate, che aveva interpellato sulla questione Rete Ferrovia Italia, Trenitalia e la Regione Abruzzo, in particolare Camillo D’Alessandro, consigliere regionale delegato ai trasporti: ma Nulla si è mosso.

Il problema non è però limitato alle stazioni, dove i servizi ai passeggeri a ridotta mobilità sono garantiti, sulla costa, solo a Giulianova, Pescara e Vasto.
Qualora si riesca a raggiungere il binario nelle altre stazioni, si deve anche sperare che il treno stesso sia accessibile: nel pout pourri di convogli regionali che sfrecciano sull’Adriatica sono pochi quelli che consentono un accesso agevole ai viaggiatori. Quando va bene, il gradino è uno, quando va male sono tre, ripidi e stretti, con palo centrale e maniglione da tirare per far aprire le portiere: roba che ci fa coccolare gli Swing da poco introdotti sulla nostra L’Aquila – Sulmona.

E dire che alcune amministrazioni un occhio di riguardo verso il turismo, tanto più se accessibile, ce l’hanno: a Pineto quest’anno, ad esempio, è stata acquistata una carrozzina adatta per i disabili per raggiungere l’arenile, sia essa spiaggia libera o privata, che verrà messa a disposizione 5 volte al mese e per non più di 3 volte a settimana di chi ne farà richiesta. I lidi attrezzati per l’accesso ai diversamente abili sono numerosi, da nord a sud.
Ma se le barriere architettoniche e culturali sono a monte c’è, purtroppo, poco da fare.
