In Abruzzo si viaggia a binario unico

13 luglio 2016 | 12:21
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In Abruzzo si viaggia a binario unico

di Francesca Marchi

Dopo l’incidente ferroviario in Puglia si discute sulla sicurezza del trasporto locale e riecheggiano domande come queste: E’ sicuro viaggiare con i treni italiani? Il binario unico è responsabile degli incidenti? O lo è la tecnologia?
L’infrastruttura ferroviaria in Abruzzo si estende complessivamente per 524 km di linee, il 77% della rete è a binario unico, più della Puglia (50%).

IL SUD DAL BINARIO UNICO: I dati sono forniti  dalla Rete ferroviaria italiana che gestisce il trasporto su ferro per 16.673 chilometri con differenze evidenti tra nord e sud. Nelle regioni meridionali il trasporto si dirada, si contano 5.733 chilometri di rete vale a dire poco più del 34 per cento del totale.A sud i treni viaggiano su un solo binario nel 70 per cento dei casi . Ma Rfi ha compensato con sistemi di controllo automatici che sono in grado di ovviare anche all’errore umano: sistemi che lavorano insieme per garantire una marcia sicura. Si va dal telecomando della circolazione – nel 73 per cento della rete – al sistema di controllo della marcia del treno, diffuso nel 71 per cento della rete.
L’Abruzzo come la Puglia ha un terzo della rete ferroviaria scoperta da sistemi di telecomando della circolazione e si avvale di altri sistemi di sicurezza.

PARLANO I SINDACI DEL TERRITORIO: “Per noi il treno è diventato un problema non una risorsa, visto che non si ferma più. Le stazioni secondarie come Villa sono dismesse, quindi non sono servite da nessuna corsa. Anzi vorremmo sapere cosa voglia fare Trenitalia con le stazioni, intese come fabbricati, valutate E ed in attesa di essere ricostruite. Sono dismesse da anni, dal 1998” – questo il commento del sindaco Domenico Nardis di Villa Sant’Angelo. Gli fa eco il primo cittadino di Fagnano Alto, Francesco D’Amore che insieme allo stesso Nardis e a Silvano Cappelli di San Demetrio hanno avuto un incontro con Trenitalia la scorsa settimana. La riunione verte su un problema annoso legato anche alla sicurezza. “Se il treno arriva da Sulmona la sbarra resta abbassata 16 minuti. Se arriva dall’Aquila molto meno, circa cinque minuti di attesa. Questo si verifica perché la stazione elettronica di blocco del treno è molto lontana da Campana”. La soluzione sarebbe spostarla, ma quanto costa? “Spostare i sensori che regolano le sbarre dalla stazione di Beffi a quella di Fontecchio costa 100.000,00 euro e parliamo di almeno di 12/14 anni fa”- spiga D’Amore.  Impensabile che un piccolo comune possa farsi carico di una spesa così esosa per risolvere un problema creato dalle stesse Ferrovie. Così come è impensabile convivere col problema. I residenti di questi comuni non dimenticano  il passaggio a livello chiuso che ha bloccato i Vigili del Fuoco in piena emergenza incendio sulla montagna di Campana e nemmeno il mezzo del 118  fermo al passaggio a livello che avrebbe dovuto soccorrere un residente colto da ictus. Ci sono state anche altre proposte, ma anche queste hanno dei costi importanti. Si attendono novità dopo il prossimo sopralluogo dei tecnici di Trenitalia. (Passaggio a livello blocca il 118, progetto strada alternativa)