La delibera salva casette

21 luglio 2016 | 12:31
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La delibera salva casette

“Perché non mettere in sicurezza anche le altre casette di legno e salvare tutti anziché pochi?” – questa è la riflessione di un lettore proprietario di una delle abitazioni costruite nel post sisma che stanno ricevendo ordinanze di demolizione. Il dibattito si accende in particolare sulle casette realizzate su aree a forte rischio idrogeologico che  in base a un’ordinanza del 2011 andavano già abbattute. Costruzioni che nonostante la deroga della delibera 58 non solo non sarebbero potute essere edificate, ma attualmente persiste il pericolo per l’incolumità in caso di maltempo.
“Eppure è stata chiesta la messa in sicurezza di un solo tratto di fiume, non curandosi del resto”. 
Con una delibera dello scorso anno (ottobre 2015) la Giunta regionale modificava la perimetrazione di alcune aree a rischio idraulico lungo il tracciato del torrente Raio  dando il via allo sviluppo dell’area che va dal pontePeschio fino alla confluenza con il fiume Aterno. A beneficiarne sarà in particolare l’industria farmaceutica Dompè, che potrà ampliare il suo insediamento, e anche molte case. In questo tratto, infatti,  il progetto è riuscito a tirar fuori dalla zona P4, quella a massimo rischio, molte abitazioni passandole a pericolosità 2.
Il commissario liquidatore dell’Autorità di bacino, Luciano Di Biase firma la delibera una settimana prima della fine del suo incarico. Una delibera spinta e voluta dal Comune anche in relazione all’ampliamento dell’industria farmaceutica che rappresenta posti di lavoro in più.
“Ci sono famiglie che invece vivono in tratti con pericolosità P4 da anni! Quelle non contano? La sicurezza dei cittadini è legata al caso?” 
Piaccia oppure no, ben 3.500 abitazioni fai da te sono da abbattere perché completamente abusive, tra queste ci sono anche le 25 realizzate su aree a forte rischio idrogeologico. Invece le 1.200 strutture che sono in regola con la delibera 58, che ne autorizzò la costruzione, possono restare in piedi finché gli inquilini non avranno riparata la propria abitazione.

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