Ater, la protesta arriva in consiglio regionale



Non li ha fermati la pioggia battente di questo pomeriggio: d’altro canto, sono anni che aspettano la ricostruzione delle loro case.
Sono gli abitanti delle case ATER e delle case popolari di San Gregorio, in presidio da questo pomeriggio davanti all’Emiciclo per protestare contro la mancata ricostruzione delle loro abitazioni.


Una situazione kafkiana denunciata qualche settimana fa anche grazie alla mobilitazione degli stessi abitanti delle case di edilizia popolare di Via Amiternum: l’Ater, ufficialmente, è in attesa dell’attribuzione delle risorse, ad oggi inspiegabilmente non assegnate e richieste con numerose note. Della questione si è interessato il consigliere regionale Cinque Stelle Domenico Pettinari, oltre all’aquilano Pierpaolo Pietrucci (Ater, prosegue la battaglia per la ricostruzione).


Durante i lavori del Consiglio, lo stesso Pietrucci ha incontrato gli inquilini Ater: ” La struttura di missione guidata da Giampiero Marchesi ancora non dà disposizioni per l’erogazione di gran parte dei fondi alla ricostruzione delle palazzine maggiormente danneggiate dal sisma.” ha detto a margine il consigliere Pietrucci. “Dopo una mia recentissima nuova sollecitazione a Marchesi e uno sgradevole rimpallo di responsabilità, si profila una battaglia serrata al fianco degli inquilini che vedono bloccata la possibilità di tornare nelle loro case.”
Pochi giorni fa la ricostruzione delle case popolari dell’Ater di via Amiternum è stata oggetto di una riunione congiunta dei Consigli territoriali di partecipazione numero 5 e 8, comprendenti rispettivamente Pettino, Cansatessa, San Vittorino, Coppito e Torrione, San Francesco, San Giacomo.
Non solo lo sblocco dei finanziamenti, ma anche il rifiuto dell’ipotesi di delocalizzazione degli alloggi, la cessazione immediata dello scarico di immondizia nelle case distrutte e lo sgombero immediato degli alloggi occupati abusivamente le priorità degli inquilini ATER.
Con loro anche gli abitanti delle case popolari di San Gregorio: “Un’utile alternativa sarebbe stata quella di far partire la ricostruzione delle abitazioni di edilizia residenziale pubblica – sottolineaFranco Marulli– parallelamente a quella dei palazzi ‘vip’ del centro, così da continuare a far vivere la città. Invece si è preferito far finta di nulla sul problema evidentemente perché i residenti delle case popolari non fanno parte dell’élite che da decenni influenza la politica cittadina e ne guida le scelte”(La ricostruzione va avanti per i VIP).


Sono passati sette anni: e la situazione nelle Case Ater e in quelle di San Gregorio è ancora questa



