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Bus perde ruote: TUA nel degrado

28 luglio 2016 | 11:25
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Bus perde ruote: TUA nel degrado

L’ultimo episodio è di pochi giorni fa: a Cesaproba di Montereale un bus ha perso le ruote gemellari posteriori sinistre, complete di semiassi. L’autista non poteva credere ai suoi occhi nel vedere le domme andare a spasso senza controllo sulla corsia opposta.

E’ solo l’ultimo episodio di una serie di circostanze che mettono in luce le forti criticità legate ai mezzi della TUA, ex Arpa: agli impianti di condizionamento che non funzionano, a tappezzeria sbrindellata e mezzi in panne – spesso raccontate a Il Capoluogo dagli stessi lettori, in particolare per quel che riguarda la tratta l’Aquila – Avezzano – ora si stanno aggiungendo però elementi che fanno dubitare della sicurezza dei bus utilizzati dalla azienda di trasporti pubblica.

Per questo il segretario regionale della Faisa Abruzzo Luciano Lizzi ha deciso di inviare una lettera al Prefetto dell’Aquila e alle istituzioni locali per denunciare lo stato di “seria difficoltà per il parco macchine a cui nessuno, ad oggi, dà una risposta efficace.

Posso garantire, assumendomene tutte le responsabilità, che nei 30 anni della mia attività nei trasporti Regionali, mai ho assistito a tale degrado, mai sono accaduti fatti di questo genere e mai la proprietà ha opposto tale silenzio alle richieste dei lavoratori che rivendicano il diritto alla sicurezza sul lavoro.

A tal proposito la scrivente Segreteria Regionale nel mese di giugno u.s. ha attivato le procedure sindacali per arrivare allo sciopero in settembre per queste motivazioni.
Sarà richiesta, appena possibile, l’attivazione del tavolo di raffreddamento presso la prefettura competente per territorio al fine di stimolare la proprietà ad investire in materiale rotabile e risorse umane indispensabili a garantire la sicurezza minima dei clienti e dei Lavoratori in servizio.

Nel frattempo, in considerazione del fatto che gli eventi più rovinosi si stanno rilevando nella sede dell’Aquila e ritenendo essenziale che le istituzioni e la stessa società non possano affidarsi alla fortuna per scongiurare tali episodi, si richiede a sua eccellenza il Prefetto dell’Aquila un sollecito intervento.”

(e.f.)