CASE intestate a defunti: ecco l’ultima dei furbetti del sisma

La cifra è di quelle da far girare la testa: oltre 4 milioni (per la precisione 4,4) di euro dati come Contributo per l’autonoma sistemazione a famiglie che non ne avevano diritto: sono 334 i nuclei familiari che ora dovranno restituire quanto preso.
A questi si aggiungono 532 alloggi del progetto CASE che sono stati assegnati a chi, ugualmente, non ne aveva diritto: e addirittura ci sono casi di alloggi assegnati a defunti.
E’ uno spaccato, quello più becero, di ricostruzione, fatto di furbizia e mancati controlli che arrivano solo dopo 7 anni dal 6 aprile 2009: l’inchiesta effettuata dal SED, il Servizio elaborazione dati del Comune dell’Aquila, è stata affidata alla dirigente Dania Aniceti che ha analizzato una ad una tutte le richieste di assegno e di assegnazione di alloggi presentate dal 2009 ad oggi nella banca dati dell’Emergenza post-sismica.
Dei 4,4 milioni indebitamente percepiti, si apprende da Il Messaggero, ne sono stati recuperati circa la metà: ovviamente sui risultati sta intervenendo anche la Guardia di Finanza.
Nella maggior parte dei casi le persone che perdevano i requisiti per il CAS non lo comunicavano al Comune, continuando così a percepire somme indebitamente. Al contrario, per quanto riguarda gli alloggi assegnati a chi non ne aveva diritto, sono 83 quelli intestati addirittura a persone defunte, 187 quelli che presentano errori nell’intestazione del contratto.
Per tutti i casi rilevati 523 posizioni, si è provveduto a verificare sulla documentazione cartacea le effettive date di decorrenza e rescissione dei contratti anche in caso di cambi di alloggio contattando gli assegnatari nei casi di dubbia imputazione
(e.f.)