Sicurezza alimentare

Carsoli, sequestrati 77 quintali di kebab

di Pierluigi Palladini

Brillante operazione della polizia Stradale di Carsoli, diretta dal Comandante Paolo Prosperi, in tema di sicurezza alimentare.

Gli agenti marsicani, infatti, nella tarda serata di ieri, sull’autostrada A24, nei pressi di Carsoli, hanno fermato un tir-frigo in direzione Roma che montava la targa “prova”. I poliziotti carsolani, insospettiti dall’insolita ora per provare un mezzo presumibilmente al centro di una compravendita, hanno intimato l’alt al conducente del tir e ad un altro uomo che era con lui, due cittadini italiani provenienti dalla provincia di Roma.

Una volta fermato il camion, quindi, i poliziotti hanno chiesto spiegazioni sulla targa priva a quell’ora e i due hanno risposto di star provando il camion da acquistare. Trattandosi di un mezzo frigo, e sempre più insospettiti dalla stranissima situazione, gli agenti della Polstrada di Carsoli hanno ordinato ai due di scendere e di aprire il vano frigo. All’interno del cassone refrigerato, quindi, sono stati rinvenuti 77,5 quintali di kebab sulla cui provenienza i due uomini non han saputo dare spiegazioni.

Alla domanda su dove portassero tutta quella merce, i due hanno risposto di portarla per le proprie famiglie molto numerose. Spiegazione risibile che, infatti, ha fatto scattare il fermo del mezzo e l’intervento sul posto della Guardia di Finanza più vicina e gli uffici competenti della Asl di Roma e Tivoli.

Nel camion i due non avevano bolla di accompagnamento, certificato di origine della merce e tantomeno di qualità e acquisto, men che meno luogo di partenza del kebab e luoghi di destinazione. Insomma, un carico clandestino e del tutto irregolare.

Dopo ore di controlli, quindi, il mezzo e la merce sono stati posti sotto sequestro, e i due uomini sono stati denunciati per reati penali, finanziari e amministrativi in attesa, peraltro, delle analisi sulla merce stessa al fine di stabilirne anche la sicurezza e la qualità. Un’operazione che ha sventato, molto probabilmente, un mercato clandestino di questo particolare cibo da strada sempre più diffuso in Italia e che, qualora di cattiva qualità o addirittura adulterato, potrebbe comportare conseguenze importanti sulla salute delle persone.