In piazza per salvare l’ospedale di Tagliacozzo

Emergenza sanità nella Marsica, si torna agli anni ’90. La Regione Abruzzo sembra avere “puntato” definitivamente alla disintegrazione del sistema sanitario marsicano e la popolazione, in mancanza di referenti validi ed attenti, decide di tornare in piazza. I primi a farlo sono i cittadini di Tagliacozzo e il Comitato Pro Ospedale che fanno muro a difesa dell’ospedale Umberto I. E proprio il Comitato Pro Ospedale ha convocato una manifestazione di protesta e di sensibilizzazione per venerdì 12 agosto prossimo, a partire dalle ore 21, sul piazzale del nosocomio di Tagliacozzo. La protesta parte proprio dalle previsioni del Piano Sanitario regionale che va a declassare il presidio tagliacozzano in punto di prima assistenza con eliminazione del pronto soccorso notturno ed affidamento dell’assistenza ai cittadini al solo 118 di L’Aquila. Questo varrebbe a significare che diversi reparti sarebbero a rischio e molte delle funzionalità attuali dell’ospedale Umberto I potrebbero essere messe a rischio. Una situazione che vale anche per altri ospedali, Pescina compreso, e che prevede anche il ridimensionamento dell’ospedale di Avezzano. Un nocumento alla collettività marsicana, quindi, di prim’ordine visto e considerato che un provvedimento del genere andrebbe ad intaccare uno dei diritti garantiti dalla Costituzione, ovvero il diritto alla salute. Il tutto, si spera, non nasconda un secondo fine quale quello di “sostituire” e non “integrare” il pubblico con il privato. La situazione, quindi, è destinata, soprattutto con l’avvicinarsi dell’autunno e dell’approvazione di tale atto, a divenire ancora più tesa e le proteste, c’è da contarci, sono destinate ad aumentare. E allora, tanto per dare anche un segnale di risveglio da un sonno delle coscienze che dura ormai da 25 anni, Venerdì 12 Agosto alle 21, tutti al Piazzale dell’ospedale Umberto I di Tagliacozzo a difesa del diritto alla salute, della sanità locale, degli ospedali e soprattutto della dignità di cittadini liberi. (Pierluigi Palladini)