Specchio specchio delle mie brame, chi è la più magra del reame?

di Roberta Bernardi*
I disturbi alimentari sono un problema che colpisce più persone di quanto si possa pensare. L’anoressia nervosa, conosciuta anche semplicemente come “anoressia”, colpisce più spesso le adolescenti e le donne giovani, anche se può interessare uomini e donne adulti; uno studio recente ha riscontrato che il 25% delle persone che soffrono di anoressia è rappresentato dagli uomini.
Una ragazza con l’anoressia pensa che un dottore voglia solo farle riprendere peso per farla guarire. Ma non si guarisce solo recuperando peso, si può essere anoressici anche a 70 chili.Non è infatti il peso che conta: il cibo è la punta di un iceberg. La magrezza è solo la maschera dietro cui si nasconde un profondo disagio esistenziale e psicologico.
Tutto inizia con una semplice dieta per seguire il canone di bellezza della società di oggi, dove “magro è bello”. Chi si ammala di anoressia all’inizio vuole soltanto dimagrire, perciò inizia a contare le calorie, a pesarsi tutti i giorni e a ridurre le porzioni a pranzo e cena. Non ci si accorge però che con il passare dei mesi dalla semplice dieta si passa ad avere “comportamenti compulsivi-ossessivi” riguardo al cibo e al corpo.
Una volta raggiunto il peso che si era prefissato, la persona che soffre di anoressia continua a non mangiare ugualmente per paura di ingrassare. Così non solo non ingrassa, ma continua a dimagrire. Le piace vedere il suo corpo assottigliarsi e iniziano a piacerle le sue ossa, fino ad amarle.
Quali sono i segnali più evidenti da cogliere nelle persone che si stanno ammalando di anoressia? Come possiamo accorgerci se qualcuno a noi caro sta entrando nel baratro di questa malattia? Vediamo insieme i segnali da cogliere:
1) Osserviamo le abitudini alimentari della persona. Chi soffre di anoressia ha un rapporto conflittuale con il cibo. Il non mangiare non è l’unico segno dell’anoressia. Ci sono altri potenziali campanelli di allarme, tra cui:
Rifiuto di mangiare determinati alimenti o intere categorie di alimenti (ad esempio, “nessun carboidrato”, “niente zuccheri”).
Rituali legati all’alimentazione, come masticare eccessivamente, continuare a muovere il cibo lungo il piatto, tagliarlo in pezzi sempre più piccoli.
Dosare ossessivamente le porzioni, contare sempre le calorie, pesare gli alimenti, controllare due o tre volte le etichette nutrizionali sulle confezioni.
Rifiuto di mangiare al ristorante perché è difficile misurare e controllare le calorie.
2) Prestiamo attenzione se la persona sembra ossessionata dal cibo.
L’ossessione per il cibo è un effetto collaterale molto comune della patologia. Le persone anoressiche possono leggere in maniera morbosa molte riviste di cucina, raccogliere ricette per poi prepararle o guardare i programmi di cucina. Possono parlare spesso di cibo, anche se queste conversazioni il più delle volte sono negative nei confronti del cibo stesso (ad esempio: “Non posso credere che tutti mangino la pizza nonostante faccia così male”).
3) Osserviamo se la persona ha l’abitudine di trovare delle scuse per evitare di mangiare. Ad esempio, se la ragazza anoressica viene invitata a una festa dove ci sarà da mangiare potrebbe dire che ha già cenato. Altre scuse tipiche per evitare il cibo possono essere:
- Non ho fame.
- Sono a dieta.
- Non mi piace nessun cibo presente.
- Non mi sento bene.
- Ho delle “intolleranze alimentari”.
4)La nostra amica o familiareci sembra sottopeso, ma continua a parlare di dieta. Se la persona ti sembra molto magra, ma afferma che deve ancora dimagrire, probabilmente ha una visione disturbata del proprio corpo. Una caratteristica dell’anoressia è proprio una “percezione distorta del corpo”, in cui la persona continua a ritenersi in sovrappeso o obesa, pur essendo sottopeso. Gli anoressici spesso negano di essere sottopeso e non ascoltano chi glielo fa notare.
5) Guardiamo le sue abitudini di allenamento. Gli anoressici possono compensare il cibo che mangiano facendo esercizio fisico, spesso eccessivo e in genere anche in maniera molto rigorosa. Chi soffre di questo disturbo può fare attività fisica anche quando è molto stanco, malato o ferito, perché si sente in dovere di “bruciare” le calorie che ha mangiato.
6) Osserviamo il suo aspetto. L’anoressia provoca una serie di sintomi fisici e non puoi affermare che una persona soffra di questo disturbo solo guardando il suo aspetto. Una combinazione dei sintomi elencati di seguito e dei comportamenti disturbati è un chiaro segnale che la persona è affetta da un problema alimentare. Non tutti presentano questi sintomi, ma gli anoressici di solito ne mostrano più di uno:
Drammatica e rapida perdita di peso.
Insolita presenza di peli sul viso o sul corpo nelle donne.
Aumento della sensibilità al freddo.
Diradamento o perdita dei capelli.
Pelle giallastra, secca e pallida.
Sensazione di stanchezza, vertigini o svenimenti.
Unghie e capelli fragili.
Dita bluastre.
La vita di una ragazza anoressica è una vita piena di privazioni: non solo ci si priva del cibo, ma anche degli affetti e della vita sociale. Quando si è anoressici si ha paura di dover mangiare fuori, quindi davanti agli altri; non si sa più come vestirsi, perché ci si vede troppo grassa; si haun controllo ossessivo e compulsivo sulla propria vita. L’anoressia ti risucchia in un vortice senza fine e senza l’amore e le giuste cure si rischia di toccare il fondo.
di Roberta Bernardi per Psicologiamo.
35 anni, Psicologa Clinica e Psicoterapeuta, Roberta ha recentemente dato alla luce Azzurra ed Aurora. Attualmente impegnata in PhD presso l’Università degli Studi di L’Aquila, è specialista in psicopatologia infantile e adolescenziale con annesse problematiche familiari. BLOG: PSICOLOGIAMO