Rocco il gatto, trovato vivo ad un mese dal terremoto

di Eleonora Falci
Ha passato trentuno giorni chiuso in un anfratto dell’abitazione distrutta dal sisma nella quale viveva con i suoi proprietari: gli stessi che il 24 settembre, a un mese dal sisma, sono andati sul posto per assistere alla demolizione del fabbricato. Ma l’attenzione dei volontari dell’associazione Animalisti Italiani ONLUS e dei Vigili del Fuoco, unita alla loro voglia di credere nel miracolo è stata ripagata. “Il vigile sale in alto sulla casa, apre una finestra per verificare l’interno… e salta fuori il gatto Rocco“: il racconto è di Cristiana Graziani, la veterinaria aquilana da un mese ad Amatrice con l’associazione di cui fa parte, di fatto l’unico presidio rivolto agli animali e ai loro padroni rimasto sul territorio devastato del terremoto.



Storie come quelle di Rocco, il gatto con la bandana, sono state frequenti, fortunatamente: dall’urgenza e l’emergenza iniziale si è passati oggi all’attività di mantenimento. Perché sono molti e diversi i problemi ai quali vanno incontro i “superstiti” del terremoto di Amatrice, coloro che restano sul territorio ma al tempo stesso si scontrano con le difficoltà legate al tentativo di dare una qualità della vita al proprio amico a quattro zampe dignitosa.


“Quando siamo arrivati qui ho pensato subito di restituire quanto era stato donato a me dopo il terremoto dell’Aquila: mai e mai vorrei che qualcun altro, veterinario come me, vivesse quello che è capitato da noi. Allora ho incontrato Palmerino, il veterinario del posto, che mi ha chiesto di fare un giro fra la gente e vedere di che cosa avesse bisogno: le prime richieste sono state di guinzagli, collari. Anche museruole, visto che i cani erano terrorizzati. Da lì poi abbiamo strutturato la nostra presenza qui: ci sono molti volontari, almeno nove al giorno. Alcuni restano qui anche a dormire. La nostra struttura è un presidio fisso anche per dare un punto di riferimento alle persone che non hanno più nulla. Abbiamo istituito punti alimentazione per gatti vaganti e colonie. Poi siamo andati per le cascine”
Già, perché non parliamo solo di animali di compagnia, ma anche di chi con gli animali ci lavora: aziende agricole che non hanno ricevuto alcun aiuto dallo Stato, così denunciano gli allevatori e gli agricoltori del posto tanto da andare al presidio degli Animalisti a chiedere foraggio e cibo per i grandi animali.

“Purtroppo anche in questo terremoto si evince ancora una volta che l’aiuto da parte dello Stato ai terremotati è stato fatto solo in parte. L’unico carico di cibo per grandi animali è arrivato dal ministro dell’Agricoltura lunedì 12: dopo 23 giorni dal sisma, giorni in cui gli animali potevano anche morire di fame. Di fatto, il cibo è terminato rapidamente.”
“In molti casi il nostro lasciapassare non era quello legato alla professione di veterinario: ma al fatto che siamo aquilani. Di noi si fidano. ” prosegue Cristiana.
C’è bisogno di forza ed energia. Ed anche aiuti mirati. Uno di questi potrebbe venire da dei buoni benzina: “il cratere è molto ampio e la benzina ha un costo elevato: già alcune donazioni erano rivolte a pagarci la benzina e ringraziamo chi ci ha pensato.”