Consiglio lumaca, la minoranza abbandona

C’è una costante, nei lavori di questo consiglio regionale targato D’Alfonso: la lentezza. Le sedute iniziano in ritardo rispetto alla convocazione iniziale – complici le Commissioni convocate lo stesso giorno dei lavori consiliari – alcuni punti all’ordine del giorno si trascinano da mesi e molte delle leggi approvate in Commissione ci mettono mesi per arrivare in Consiglio. C’è un altro tipo di ritardo che quest’oggi Paolo Gatti, vice presidente del Consiglio regionale, ha sottolineato con un atto clamoroso: l’abbandono dell’Aula insieme al resto del centro destra.

Già Gatti lo aveva denunciato in settimana: le leggi approvate dal Consiglio regionale non vengono promulgate o emanate entro i dieci giorni previsti dallo Statuto e dal Regolamento interno. Il regolamento 21/2016 è stato emanato, ad esempio, dopo sessanta giorni dall’approvazione.
Ecco, allora, l’annuncio, dato ad inizio lavori: il centrodestra non partecipa ai lavori dell’Aula per violazione palese del Regolamento.
E’ il caos, con il Presidente D’Alfonso presente solo per pochi minuti. Febbo espone la sua Interpellanza e va via. Altre due, dei Cinque Stelle, saltano e vengono rinviate. Iampieri, che doveva esporre una Interpellanza sul futuro della Vesuvius, la rimanda ma solo perché pare ci siano spiragli: l’unica nota positiva della seduta, confermata dal vicepresidente Lolli.
Rimane il “solito” Paolucci: solito perché, nel brusio generale, resta fino all’ultimo a rispondere alle Interpellanze, con l’Aula semivuota e i consiglieri sparsi per l’Aula, tanto da spingere il vice presidente Paolini a minacciare lo scioglimento della seduta e, a seguire, anche il Presidente Di Pangrazio a richiamare uno per uno i consiglieri e gli assessori “fuori posto”.
Risultato: meno di un’ora la durata della seduta consiliare di oggi.