I Solisti Aquilani alla Philharmonie di Berlino

Il 20 ottobre 2016I Solisti Aquilani debutteranno alla Filarmonica di Berlino, tempio assoluto della musica di tradizione di ogni tempo e Paese, un evento di assoluto prestigio dopo le recenti e acclamate esibizioni a Parigi e Strasburgo. Mai come oggi l’attività all’estero dei Solisti trova ragioni nelle qualità del gruppo cameristico chepuò contare su due fattori di eccellenza: strumentisti giovani e dalle straordinarie professionalità, in grado di sostenere scambievolmente parti solistiche e d’insieme di elevato impegno virtuosistico e interpretativo, caratteristica comune a ben pochi gruppi da camera, e un repertorio che abbraccia le più diverse epoche musicali da quella pre-barocca alla musica contemporanea, con particolare riguardo ai compositori italiani, senza trascurare interessanti incursioni nel teatro d’opera.
A Berlino I Solisti si proporranno in un programma particolarmente amato e collaudato: Antiche arie e danze per liuto (III Suite) di Ottorino Respighi; il Concerto in la minore per pianoforte e orchestra d’archi di Felix Mendelssohn- Bartholdy (solista Pietro Massa) e “Le Quattro Stagioni” da Il cimento dell’armonia e dell’inventione di Antonio Vivaldi, violino solista Daniele Orlando.Sul capolavoro vivaldianoin particolare – peraltro inciso proprio nei giorni scorsi dai Solisti – l’ensemble, stimolato dal talentuoso ed eclettico Orlando, ha lavorato con attenzione quasi maniacale per un risultato che, nel rispetto integrale della partitura, ha prodotto una interpretazione diversa e originale. Si conferma in tal senso la centralità del ruolo e della figura di Daniele Orlando, spalla dei Solisti e musicista carismatico, che ha saputo dare impulso nuovo e diverso per alla lettura di questo come di altri grandi capolavori della letteratura musicale.
Nel 2018 I Solisti Aquilani compiranno 50 anni, una data importante ma anche l’occasione per bilanci e retrospettive. Lungo l’elenco dei concerti, significativa la partecipazione a eventi e festival delle maggiori istituzioni musicali italiane e straniere. Determinante resta il lavoro “certosino” svolto nella regione di appartenenza che ha visto il complesso suonare anche in piccolissimi centri o in spazi irrituali, fedele al dettato statutario che lo vuole al servizio della divulgazione della musica nel proprio territorio di origine.
Cinquant’ anni che pesano e una storia che ha portato il gruppo a godere ovunque di un consenso pressoché unanime di pubblico e di critica. Oggi I Solisti Aquilani sono solidamente e orgogliosamente insieme alle più prestigiose formazioni cameristiche internazionali e la qualità delle loro esecuzioni è accompagnata da una rinnovata e raffinatissima attività discografica e dalle numerose registrazioni radiofoniche e televisive inItalia, America, Germania, Spagna, Svizzera e Giappone.
Tutto questo senza trascurare l’attività concertistica dedicata al sociale, in affiancamento a quella istituzionale. I Solisti allora sono nelle scuole, sono negli ospedali e, soprattutto, sono a L’Aquila, la città di riferimento e di elezione, il cui nome ha viaggiato e continua a viaggiare sulle loro note.
“La sfida oggi non è più solo nell’essere bravi. La bravura, la professionalità, sono necessarie ma possono non essere sufficienti. Bisogna saper dire e dare qualcosa di più. – ricorda Maurizio Cocciolito, direttore artistico de I Solisti Aquilani – Essere una eccellenza in questo momento storico richiede impegno, sacrificio, studio ma anche talento, dedizione totale e capacità di comunicare con immediatezza significati e valori nuovi accanto a quelli tradizionali. E’ un lavoro di squadra dove ciascuno contribuisce a consolidare o aggiungere nuove maglie alla rete di impegni e richieste che crescono in maniera esponenziale se si propone qualità in tutto, dalla musica alla comunicazione all’immagine ai contenuti. Se I Solisti oggi sono uno dei migliori gruppi da camera, e ovviamente non sono io a sostenerlo ma è quello che mi viene riportato dagli altri ed è la ragione per cui il 20 ottobre saremo a Berlino, non è solo un orgoglio, un vanto, un traguardo, ma il punto di partenza per nuove sfide e nuovi obiettivi, sempre più importanti e difficili da conquistare. E’ questo lo spirito che ci anima, è questo il collante del nostro lavoro, è questa l’intuizione più grande e la volontà che ci accomuna.”