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L’attesa…

30 settembre 2016 | 14:49
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L’attesa…

In un aula non particolarmente affollata si svolge l’ultima puntata del processo Grandi Rischi bis e la parola fine arriverà nel pomeriggio o in serata: non è dato saperlo.
Bisogna aspettare ancora.
In piedi o seduti sulle poche sedie messe a disposizione del “pubblico” ci sono i familiari delle vittime di quella tragica notte che in pochi secondi cancellò la vita di 309 persone.

A loro, i familiari, tocca l’ultimo doloroso sforzo: l’attesa – dopo oltre sette anni dal filone principale del processo, quello della Grande Rischi – di un verdetto.

Sette anni sono lunghi e portano con sé importanti cambiamenti. Erano tanti i segni del tempo questa mattina nell’Aula delle udienze: persone diventate anziane, bambini diventati adolescenti. Tutti in silenzio,  in attesa di una sentenza che possa fare chiarezza e consentire una tregua. Con il pronunciamento di oggi, si andrà a conclusione del processo prima del 6 ottobre, giorno in cui l’accusa per Bertolaso andrà in prescrizione assieme a tutti gli altri filoni legati al post­ sisma, dal momento che l’ex capo della Protezione Civile non ha rinunciato a questa scappatoia. Ma qualora la sentenza fosse di condanna, manterrebbe effetti validi in relazione ai risarcimenti ai familiari delle vittime senza scadenze temporali, anche se non passata attraverso gli altri due gradi di giudizio in Appello e Cassazione. Come si ricorderà, nel procedimento principale i 7 esperti della Cgr sono stati condannati in primo grado e assolti in Appello e Cassazione, tranne l’ex numero 2 di Bertolaso, Bernardo De Bernardinis, condannato in via definitiva a 2 anni di carcere. Comunque vada a finire oggi, questa resta una storia amara, segnata dalla sofferenza, i cui effetti “collaterali”, per i familiari delle vittime, dureranno per sempre.