Papa Francesco fra le macerie di Amatrice

Papa Francesco è arrivato a sorpresa questa mattina ad Amatrice. Un omaggio alle popolazioni del terremoto, una visita nella scuola provvisoria per incontrare alunni e insegnanti, una preghiera di fronte ciò che resta della città accompagnato dal vescovo di Rieti, monsignor Pompili. Una visita tanto attesa ma confermata all’ultimo minuto, alle sette del mattino, quando Bergoglio era già in viaggio, proprio nel giorno dedicato a San Francesco d’Assisi.
“Non volevo dare fastidio, per questo ho lasciato passare un po’ di tempo. Sono qui semplicemente per dire che vi sono vicino e prego per voi. Vicinanza e preghiera, questa è la mia offerta a voi”
Queste le prime parole di Bergoglio. I residenti attendevano la visita del Papa nel giorno dell’anniversario o immediatamente dopo. La voce si era fatta insistente tra la popolazione come riportato dal reportage IlCapoluogo lo scorso 23 settembre. [leggi: Amatrice, lavori e speranze in attesa del Papa].
Già domenica scorsa, durante la conferenza stampa nel volo aereo Baku-Roma, il Papa aveva detto che questa visita l’avrebbe fatta “privatamente, da solo, come sacerdote, come vescovo, come Papa. Ma da solo. Così voglio farla. E vorrei essere vicino alla gente”.
Amatrice è una città che vuole guardare avanti con il ricordo forte nel cuore di chi non c’è più. Si discute su ciò che sarà domani e si progetta una “Amatrice ponte” che dovrà risorgere con le forze di tutti.