Verde Aqua, storia di un flop annunciato

di Roberta Galeotti
La gestione ventennale del complesso sportivo Verde Aqua al centro di un’accurata inchiesta del Capoluogo.
In sintesi vent’anni di Verde Aqua: un privato gestisce una grande struttura sportiva pubblica beneficiando di un affitto irrisorio (11mila euro l’anno) dal 1996. Il privato sottoscrive un mutuo di 2milioni di euro, di cui si fa garante il Comune stesso. Il privato moroso non paga le rate del mutuo e nemmeno l’affitto all’Ente. Il Comune rischia di dover rispondere dei 2milioni di euro, come debiti fuori bilancio.
La convenzione, mai firmata, si rinnova per ulteriori 25 anni, per l’allungarsi del mutuo, ma non per la brillantezza dei risultati raggiunti dal gestore. Il gestore intraprende una guerra contro le società agonistiche che utilizzano la piscina.
Il Comune si astiene. Il Consiglio cincischia. L’assessore tace e, intanto, abbona 200mila euro di affitti mai versati.
STORIA DI UNA CONVENZIONE
La convenzione tra il Comune di L’Aquila e la società Verde Aqua Smile Società Cooperativa Sociale Sportiva Onlus a.r.l. risale, infatti, al 1996. La giunta comunale del tempo, presieduta dal sindaco Antonio Centi, all’esito dell’espletamento dell’iter di gara relativo, dispose l’affidamento della struttura sportiva di Santa Barbara alla società Verde Aqua per 5 anni con la delibera di giunta numero 573, del 30 aprile 1996, e con la relativa convenzione tra Comune e società nel maggio 1996, repertorio n. 22803.
A maggio del 2001 con Deliberazione di Giunta Comunale n. 302 è stato disposto il rinnovo dell’affidamento della gestione del complesso sportivo per ulteriori 11 anni. La prima stortura di questa strana storia tutta aquilana, attiene alla concessione da parte del Comune di una fidejussione solidale a favore del Credito Sportivo di cui l’ente si fa garante.
Cioè il proprietario della struttura, il Comune, in previsione di una miglioria dell’impianto sportivo da parte del gestore, Verde Aqua Smile, si è fatto garante di un prestito concesso al gestore per oltre 2 milioni di euro. Alla base dell’accordo, naturalmente, si è stabilito che l’affidamento della struttura alla Verde Aqua avrebbe avuto la stessa durata del mutuo. Tutto ciò se la società avesse pagato con puntualità le rate del mutuo.
Ad oggi la firma della succitata Convenzione non è stata ancora apposta, nonostante la deliberazione del Consiglio comunale n. 95 sia datata 10 aprile 2002.
La società Verde Aqua è risultata morosa per molte rate del mutuo e nel dicembre 2015 ha chiesto al Credito Sportivo una revisione ed un ulteriore allungamento per abbassare le rate semestrali.
IL MUTUO
Il dato insolito, rilevato da un approfondito controllo, è che il mutuo originario richiesto nel 2002 era di 2.122.850 euro, mentre la cifra per cui si è richiesta la rimodulazione nel 2015 è di 2.018,276. In 13 anni la società ha pagato solo 100.000 euro di rate (pari a poco più di una sola rata semestrale!). La rata semestrale originaria, infatti, era pari a circa 90.000, mentre la nuova rata rimodulata ammonterebbe a 67.000 euro.
La seconda importante stranezza attiene alla mancanza della firma della Convenzione a seguito del rinnovo di 25 anni dell’affidamento, disposto dall’Ente nel 2002.
Il Comune di L’Aquila non ha vigilato sui propri uffici affinché venisse sottoscritta la Convenzione, successiva alla delibera del Consiglio del 10 aprile 2002, che autorizzava i lavori di ampliamento della struttura e la sottoscrizione della fidejussione. Inoltre, il Consiglio Comunale stabiliva, come requisito essenziale per l’affidamento della struttura sportiva, il puntuale pagamento delle rate del mutuo e dell’affitto al comune. L’Ente non solo non ha vigilato ma, senza la firma della convenzione, l’affidatario non avrebbe potuto dare inizio alle attività nella struttura affidata.
L’AFFITTO
L’affitto richiesto alla Verde Aqua per tutta la struttura (2 palloni, 2 palestre, piscina grande e piscina piccola, uffici, studio di fisioterapia, bar, solarium, studio Yoga, pista di pattinaggio) è di 11.000 euro annui.
L’affitto richiesto dal comune alla società Junior Tennis per l’affidamento di un unico pallone è di circa 6.000 euro annui.
La Verde Aqua si è presentata in Consiglio Comunale, il 22 agosto 2016, con una situazione debitoria di 210.373 euro per affitti non pagati. La somma è stata scomputata dagli uffici dell’Ente stesso, con una relazione tecnica del dirigente competente che, riconoscendo dei lavori di mantenimento della struttura, ha rivisto la cifra portandola a 32,43 euro di debito.
210mila euro abbonati per lavori di manutenzione straordinaria e migliorie, ma nello stesso documento redatto dall’amministrazione comunale si dichiara il “pessimo stato in cui versa la pista di pattinaggio a causa della mancata manutenzione ordinaria” che avrebbe dovuto curare la società gestrice, appunto.
Delle due l’una, o i lavori di manutenzione sono stati fatti e quindi andavano scomputati dagli affitti, oppure non sono stati fatti e quindi la società Verde Aqua doveva pagare al comune gli affitti della struttura sportiva.
LE SOCIETA’ DI NUOTO AGONISTICO
Nella piscina della struttura sportiva Verde Aqua si allenano dal 2007 più di 200 atleti agonisti, tesserati FIN (Federazione Italiana Nuoto). Le società che allenano questi atleti affittano le corsie della piscina dalla Verde Aqua, secondo dei prezziari nazionali.
Nello specifico la società aquilana 99 Sport L’Aquila ha allenato fino a 160 ragazzi, in questi anni, usufruendo di 3 corsie nella struttura sportiva di Santa Barbara e pagando alla Verde Aqua circa 80.000 euro l’anno.
La nuova delibera, passata in Consiglio il 22 agosto ultimo scorso, ha aperto una diatriba tra le società sportive. Secondo quanto stabilito nella nuova delibera di Consiglio, la Verde Aqua vorrebbe riconoscere una sola corsia agli atleti della 99 Sport L’Aquila costringendoli a prendere in affitto altre corsie con una richiesta economica lontanissima dal costo riconosciuto fino ad oggi.
Il Comune di L’Aquila, nella persona dell’assessore allo sport Emanuela Iorio, non ha sciolto il dubbio della corretta interpretazione della nuova tabella, che non intendeva modificare le condizioni della concessione, ma voleva solo aggiornare le tariffe economiche. Il silenzio dell’ente sta mettendo in seria difficoltà più di 200 atleti che sono stati costretti ad allenarsi in una unica corsia o ad andare ad allenarsi nella piscina di Avezzano, messa a disposizione gratuitamente dalla società gestrice.
La Verde Aqua ha chiesto alla 99 Sport 28 euro l’ora a corsia aggiuntiva, in questa incomprensibile diatriba; quando l’Aniene Nuoto paga 4 euro l’ora l’affitto di una corsia della piscina olimpionica nel Foro Italico.
E’ abitudine di questa città lasciare che le cose altrui scorrano nell’indifferenza più totale, mentre invece esiste una giustizia ed una equità che gridano vendetta.
LA POLITICA DELLE TOPPE A COLORE
La struttura andava tolta al gestore lo scorso Consiglio Comunale e andava messa a bando. Nelle more di una nuova gara, andava temporaneamente affidata alle società sportive agonistiche che si allenano nella piscina di Santa Barbara e che potevano gestire anche l’afflusso di sportivi occasionali. Il Comune doveva contestualmente attivare una procedura di recupero delle morosità alla Verde Aqua e verificare i danni creati dalla gestione della società sportiva uscente.
I Consiglieri nella seduta del 22 agosto scorso, pur denunciando la situazione, hanno deciso di votare per il rinnovo dell’affidamento alla Verde Aqua fino al 2035, per paura che la piscina venisse chiusa, mettendo a rischio lo stesso Ente.
Se la società non è riuscita fino ad oggi ad affrontare le spese mensili della struttura, rischia di perseverare nell’errore e di esporre concretamente l’Ente a dover rispondere di debiti fuori bilancio per oltre 2 milioni di euro.