Avezzano, la piscina della discordia

5 ottobre 2016 | 10:20
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Avezzano, la piscina della discordia

di Pierluigi Palladini

Piscina Comunale di Avezzano, la telenovela si infittisce e aggiunge nuove esilaranti puntate. In attesa che l’Amministrazione comunale guidata da Di Pangrazio-Sindaco riesca ad aprire le buste del gara effettuata con gran fatica, e dopo un ricorso al Tar di imprenditori avezzanesi del settore, per l’affido definitivo dell’importante struttura sportiva, ci sono da registrare uno strano post di venti giorni fa dell’assessore Amatilli, anche lui affetto da una “querelite” preoccupante, la teoria del consigliere Tinarelli che cerca di far apparire “normale” un tempo di quasi quattro ani dalla scadenza della vecchia convenzione per attivarne una nuova lasciando il gestore vecchio in attività praticamente contra legem, e le ovvie rimostranze di Lorenzo de Cesare, uno degli imprenditori coinvolti nel ricorso al Tar, componente del consorzio di imprese che hanno risposto al bando per la gestione della piscina ed ex candidato sindaco quattro anni fa ad Avezzano. Ma andiamo per gradi. Innanzitutto l’assessore Amatilli. Dopo le contestazioni all’operato della giunta Di Pangrazio-Sindaco, il ricorso al Tar e il bando di gara contorto e ancora in corso sulla questione Piscina-Comunale, l’assessore Fabrizio Amatilli ha perso le staffe ed ha affidato a Facebook, in un lungo post che riportiamo pe rintero, le sue estermnazioni, comprensive di minacce di querela: «È proprio vero, al cattivo gusto non c’è mai limite – replica così l’assessore allo sport del Comune di Avezzano, Fabrizio Amatilli sulla questione piscina comunale – lo stupore più grande, poi, viene dalle dichiarazioni di chi dovrebbe riconoscere che grazie alla scelta di fare una gara di evidenza pubblica caratterizzata da trasparenza e dalla libera concorrenza che questa amministrazione ha giustamente utilizzato per la stesura del bando, ha consentito di partecipare anche a degli imprenditori locali del settore sportivo. La gara è in corso e a breve verrà aggiudicata a una delle due società che hanno presentato l’offerta, rispetto alle dodici invitate. La gestione della piscina comunale è stato uno dei miei primi impegni sin da quando sono in carica come assessore allo sport e cioè da agosto 2015; immediatamente con il settore ci siamo attivati dal punto di vista amministrativo per affrontare la questione del rinnovo dell’appalto. Così, sin da ottobre 2015 è stato avviato il procedimento finalizzato alla risoluzione del contratto. L’attività svolta dalla Federazione italiana nuoto è stata in questi anni un grande successo per la città e di questo li ringraziamo. Precisiamo che la Fin ha ritenuto di non partecipare alla gara. Il comune di Avezzano, per quanto riguarda i nuovi abbonamenti, tramite la sua struttura tecnica ha già provveduto a diffidare il vecchio gestore ad intraprendere iniziative che potessero indurre in errore o procurare danni agli utenti – continua l’assessore – tra le strampalate tesi complottistiche, c’è quella dell’ex assessore al bilancio del comune di Avezzano che dovrebbe ricordare che negli anni precedenti, compresi quelli in cui lui era in carica nel suo scampolo di mandato, la città di Avezzano versava circa 60.000 € l’anno alla vecchia gestione; circostanza che solo l’amministrazione Di Pangrazio cambiò dal 2013, facendo risparmiare ai cittadini la suddetta cifra. Circa la trasparenza, qualche ex consigliere di maggioranza, poi, finge di dimenticare che l’affidamento alla vecchia gestione è stato svolto a trattativa privata, a differenza di quello attuale che rispetta a pieno tutti i criteri di pluralismo. C’è veramente poco da imparare dalle critiche di questi soggetti – esclama Amatilli – per quanto riguarda le gravi affermazioni di una supposta mancata correttezza nella gestione del bando da parte della struttura tecnica comunale, gli autori ne risponderanno nelle sedi opportune».In attesa delle denunce di Amatilli, quindi, andiamo alle esternazioni del consigliere di maggioranza del Pd, Carlo Tinarelli, elemento dato, peraltro, come uno dei papabili in cas di primarie per le elezioni comunali ad Avezzano della primavera scorsa. Tinarelli ha cercato di far apparire normale tutto quanto avvenuto su questa vicenda: «Sulla questione della piscina comunale, alcuni rappresentanti della minoranza in Consiglio, dimostrano scarsa attenzione e notevole confusione – scrive Tinarelli – la delibera consiliare approvata ad aprile scorso, infatti, ha determinato l’indirizzo da seguire e cioè la rinuncia alla gestione diretta da parte dell’Amministrazione comunale, dando mandato all’ufficio tecnico di indire una gara ad evidenza pubblica. È probabile che la memoria a breve termine degli esponenti della minoranza sia stata causata dalla loro assenza durante la seduta dello stesso Consiglio; assenza che coincide con la mancata partecipazione alla vita della nostra città, pur essendo loro amministratori. Anche in questo caso afferma il consigliere piddino – , tra il proporre fattivamente e il dileguarsi, hanno deciso per il secondo comportamento. In ogni caso, la proposta di delibera, prima ancora di giungere in Consiglio, era stata già ampiamente discussa e in seguito approvata in sede di commissione consiliare. Visto questi inconfutabili presupposti non lo definirei un atteggiamento corretto, ne tanto meno coerente quello di accusare la maggioranza per mancato coinvolgimento e carenza di informazione. Ora la procedura d’appalto, gestita dall’ufficio preposto, è in fase di aggiudicazione e presto sarà noto l’esito. Per quanto riguarda le dichiarazioni dell’ex candidato sindaco Lorenzo De Cesare, vorrei far presente che interferire costantemente sulla normale andatura delle procedure di gara, è piuttosto fuori luogo. Lo invitiamo – ha concluso Tinarelli – a evitare pressioni che potrebbero essere scambiate per indebite intromissioni verso il dirigente e i funzionari che godono della nostra totale fiducia ed è giusto che operino in un clima disteso e sereno». Insomma, la giunta Di Pangrazio-Sindaco avrà anche impiegato quattro ani per fare una cosa che avrebbe dovuto fare in tre mesi, ma De Cesare non deve intimidire. È forse una velata accusa che prelude ad un’altra minaccia di denuncia o querela?Bah, per ora vediamo come ha inteso questa presa di posizione il terzo attore, vale a dire Lorenzo De Cesare la cui risposta a Tinarelli non s’è fatta attendere: «Per l’amministrazione Di Pangrazio tre anni e mezzo sono la “normale andatura delle procedure di gara”. Bisognerebbe spiegarlo al Tar –  commenta De Cesare –  che nella sentenza di agosto, che condanna il Comune al pagamento delle spese, definisce la procedura “durata oltre le normali tempistiche”. Le strampalate affermazioni di Tinarelli hanno poi del grottesco. Mettere in evidenza sulla stampa che l’amministrazione Di Pangrazio ha impiegato oltre tre anni per procedere con un bando di gara e che ad oggi ancora non è stata fissata la data per l’apertura delle buste vuol dire “interferire” fino addirittura ad intromettersi con le procedure di gara? Io capisco che evidenziare tutta l’incapacità dell’amministrazione Di Pangrazio nella gestione della vicenda possa essere poco piacevole ma da qui ad attribuirmi il potere e/o la capacità di interferire con le procedure di gara vuol dire avere molta fantasia aggiunge De Cesare. Vorrei ricordare a Tinarelli che nel programma di mandato del Sindaco, prima ancora che dalla legge, per i servizi a domanda individuale come quello del nuoto erano previsti i bandi di gara. Come mai ci sono voluti tutti questi anni? In questa vicenda sarebbe bastato ammettere le proprie responsabilità da parte dell’amministrazione Di Pangrazio e chiedere scusa ai cittadini per il disaggio che si sta creando ed invece si continua ad arrampicarsi sugli specchi. Infine –  conclude De Cesare –  se Tinarelli è a conoscenza di mie indebite intromissioni lo invito a evidenziare, nelle opportuni sedi, i fatti a cui si riferisce… forse le indebite intromissioni presso i dirigenti le ha fatte qualcun altro altrimenti una procedura per un normale bando di gara non potrebbe impiegare quasi quattro anni». Conclusione. Viste le dichiarazioni di tutti, queste e quelle fatte nei mesi scorsi dai vari attori di questa vicenda, diciamo pure chiaramente che la Procura di Avezzano avrebbe tutti gli elementi quantomeno per aprire un fascicolo conoscitivo e cercare di mettere ordine e chiarezza. Ad ogni modo, anche in questo caso vien da chiedersi quando finirà tutto ciò e quanto ancora dovrà perdurare questo stato di agonia della principale città della Marsica.