Gran Sasso: futuro tra incertezze e potenzialità

Progetti, prospettive, criticità al centro del dibattito sul Gran Sasso e sul rilancio turistico. Un question time che vuole fare da collante tra istituzioni e operatori della montagna.
Alla tavola rotonda, organizzata da Gran Sasso Anno Zero in occasione della terza edizione del Festival del Gran Sasso, hanno preso parte il sindaco Massimo Cialente, il vice della regione Giovanni Lolli, l’ amministratore CTGS Fulvio Vincenzo Giuliani e il Direttore del Parco Domenico Nicoletti.
“Un Question time con domande precise e risposte nel merito” – spiegano gli organizzatori – “E’ un momento in cui vanno evidenziate le criticità secondo lo spirito dell’ associazione che nasce proprio con l’intento di fare confronto”. Domande da parte degli operatori, delle associazioni che hanno messo in luce ancora una volta “ciò che al Gran Sasso manca”: dal piano parco, ai ‘temuti’ Sic (Siti di Importanza Comunitaria), alla situazione fatiscente di Fonte Cerreto e Campo Imperatore, fino alle attività che chiudono. Un’ora e mezza iniziata con i più buoni propositi del confronto tra chi vive, o meglio vorrebbe vivere di turismo perché ha investito sul Gran Sasso, e amministratori che spesso hanno le mani legate dalla burocrazia.
A ogni domanda è seguito un giro di tavolo, finché il confronto è diventato ‘scontro’ dopo l’intervento ‘incandescente’ di Roberto Parisse di Gran Sasso Anno Zero che chiede alla platea: “Di quale montagna parliamo? La realtà è un’altra: la nostra montagna è morta. Non è questo il modo di fare turismo. Sono deluso da anni di prese in giro, il paragone con Roccaraso non regge e ci mortifica. Qui conviviamo con strutture distrutte, con sentieri abbandonati! Quella di cui parlate non è la stessa montagna che viviamo. Sono dieci anni che abbiamo impianti distrutti e attività che chiudono”.
Questo l’intervento che ha scaldato il dibattito, così come l’intervento del presidente Nicoletti che risponde che a Roccaraso “non sanno quello che fanno, lì ci sarà solo un ammasso di gente e che la storia del Gran Sasso dal punto di vista culturale è differente e va considerata”.
“L’ammasso di gente è proprio quel turismo di cui vorremmo vivere. La realtà è che Roccaraso non ha nessun vincolo Sic, noi invece siamo pieni di vincoli oltre a quelli del Parco” – ribadiscono i membri di Save Gran Sasso e Progetto Montagna.
“Stiamo facendo esattamente quello che va fatto secondo le norme. Non si fanno forzature. È vero che sul Gran Sasso ci sono Sic sproporzionati rispetto ad altre montagne, questo può essere un bene e un male. Ma le procedure non vanno forzate altrimenti ci bloccano come accaduto con le Fontari” – interviene Lolli.
Il primo cittadino concentra l’attenzione su ciò che è stato fatto e si sta facendo a partire dai lavori dell’Ostello: “Sarà pronto a primavera, poi si procederà con la sistemazione dell’Hotel. Aggiungo l’aspetto importante dei debiti: ci avviciniamo a un pareggio. Il benedetto mutuo della Scindarella riusciremo a coprirlo una volta per tutte”.
Luca Mazzoleni del Rifugio Franchetti sollecita i lavori. “I sentieri sono già partiti e ci sono 5 milioni di euro per la sistemazione dei rifugi. Ci sono progetti fatti da giovani su tutta l’area. Stiamo facendo molte cose anche dal punto di vista della promozione: un consorzio di tour operator sarà presto all’Aquila ed entreremo nel progetto d’eccellenza per promuovere i prodotti della montagna abruzzese. I progetti non mancano. Negli anni passati non c’è mai stata un’idea come questa”- incalza Lolli.
Il presidente del Centro Turistico Giuliani: “Mi sento coinvolto a titolo personale, ma vi dico che abbiamo impegnato 9milioni a partire dalle Fontari. È iniziata la progettazione dei sottoservizi. Ed è un momento delicato, adesso dobbiamo spendere 80mila euro di gasolio da utilizzare nella stagione invernale. L’osservatorio ha aumentato gli accessi. Il problema più grande è stato far capire che per andare sul Gran Sasso si paga come avviene nelle altre stazioni sciistiche” – discorso che trova pienamente d’accordo il sindaco che aggiunge. “Dobbiamo creare una rete in tutto il comprensorio per garantire una progettazione e un rilancio”.