Imprenditori sportivi contro il Comune

16 ottobre 2016 | 18:50
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Imprenditori sportivi contro il Comune

Il problema è quello noto dell’attribuzione della gestione della piscina comunale di Avezzano, nella zona nord della città dove sono tutti gli impianti sportivi, da tre anni in gestione alla Fin con una convenzione scaduta e sostanzialmente in condizione di irregolarità amministrativa visto e considerato che la Fin avrebbe dovuto restituire le chiavi al Comune di Avezzano il 30 giugno scorso. Il Comune, per bocca dell’assessore Fabrizio Amatilli, disse che tutto ciò era vero ma che per qualche giorno non avrebbe di certo fatto lo sfratto all’attuale gestore. Le conseguenze di questo modo di amministrare la cosa pubblica sono state che il gestore mai prorogato ma ancora nella piscina ha continuato ad operare, ha fatto nuovi abbonamenti e continua ad incassare non si sa bene a che titolo. Il nuovo bando è stato espletato, i tre imprenditori avezzanesi si sono uniti in consorzio per rispondere al bando stesso, coloro che attualmente sono iscritti non si sa che fine faranno quando verrà aggiudicata la gara. E qui casca l’asino (nel senso iconografico del termine). Quando sarà assegnato il bando? E a chi? Le buste da quasi un mese restano chiuse e sigillate in attesa che venga trovato uno strumento adatto per aprirle e mettere così fine ad una sostanziale situazione quantomeno di illegittimità. «La situazione è ormai nota – ha detto Di Matteo – e noi vogliamo sapere dall’Amministrazione comunale se intende andare avanti su questa strada oppure se ci sarà ami una data nella quale si concluderà questa vicenda e si torni ad operare nella regolarità e nella trasparenza. Noi – ha concluso Di Matteo con gli altri due imprenditori – non staremo solo a guardare facendo passare altro tempo».

Ripensando a tutto quanto avvenuto e provato per tabulas nel correre dei mesi, sulla vicenda è stato fatto anche un ricorso al Tar che ha impegnato il Comune a muoversi nell’espletare il bando in corso, viene da ripensare al mitico Michele Lubrano, e quindi la domanda sorge spontanea: «Ma in tutto questo la Procura della Repubblica che fa? Non ha proprio nulla da dire e da accertare? Possibile che non ci sia un giudice a Berlino che possa mettere mano a tutta la vicenda e chiarire, soprattutto ai cittadini, se si sta operando nella regolarità o meno?».