Picenze domani, uno sguardo al futuro

“La sicurezza nella bellezza”. E’ questo il titolo del convegno che aprirà un dibattito tra gli attori principali della ricostruzione e i cittadini di Picenze, frazione di Barisciano.
Punti di vista istituzionali, tecnici ed economici a confronto, individuazione dei ruoli delle forze in campo, studio della ricostruzione in corso e di quella che verrà: dai famosi ‘rottoni’* fino al cantiere dei sottoservizi. Questi sono i temi posti al centro dell’attenzione di un primo vero percorso partecipativo per affrontare una pianificazione territoriale consapevole e decisiva.
“Picenze domani, uno sguardo al futuro” – è l’obiettivo dell’associazione San Valentino Onlus che insieme alla locale Pro loco e al Comune ha organizzato il dibattito*. Interverranno il sindaco Francesco Di Paolo, la senatrice Stefania Pezzopane, il presidente dell’Anci Abruzzo Luciano La Penna, l’ingegnere Amedeo Ximenes, il presidente della Gran Sasso Acqua Americo Di Benedetto, Elio Ursini dell’Università dell’Aquila, il presidente Ance Giovani Pierluigi Frezza, e il presidente della Fondazione Carispaq Marco Fanfani.
(venerdì 28 ottobre alle ore 17 presso la sala consiliare di Picenze)
LA RICOSTRUZIONE: Sono passati anni dalla firma del Piano di Ricostruzione. Era il 2012 quando il sindaco Francesco Di Paolo siglava l’atto d’intesa per il primo ambito del piano di ricostruzione di Barisciano. Entro il 2017 – anno considerato decisivo dal primo cittadino – partiranno tutti i cantieri della prima graduatoria.
Video all’interno di una grotta: siamo sotto Piazza Bonomo, nel centro storico del paese
Una ricostruzione ‘complicata’ quella della frazione, che ha scaldato gli animi dei residenti nelle scorse settimane tornando a concentrare l’attenzione sui *rottoni o cavità ipogee che dopo il terremoto dello scorso agosto nel reatino hanno presentato “nuove crepe e crolli”.
IlCapoluogo.it aveva seguito e documentato il caso, esattamente un mese fa, quando Antonio Moretti, docente di geologia regionale e sismologia all’Università dell’Aquila e speleologo, ha eseguito l’ennesimo sopralluogo all’interno del paese sotterraneo. “Rispetto a sei anni fa, quando abbiamo fatto i primi rilevamenti c’è una situazione di degrado che si è protratta nel tempo e che abbiamo monitorato anno per anno. Negli ultimi mesi si son verificati dei crolli molto importanti, sia per il terremoto del reatino sia per il transito dei mezzi pesanti impegnati nella ricostruzione” – ha dichiarato Moretti.
Infatti alcuni residenti che hanno le abitazioni sulle cavità hanno messo in discussione la ricostruzione dei loro aggregati: “Possiamo stare tranquilli? Il miglioramento sismico ci garantisce la sismicità di queste strutture?” – si interroga la popolazione che, dopo il terremoto del 24 Agosto, ha richiesto ai progettisti di fare sopralluoghi nelle case già inagibili. “Le abitazioni hanno crepe visibilmente allargate”. Adesso i residenti chiedono un sopralluogo ufficiale all’Università sul caso grotte.
Moretti sul problema macerie nelle grotte: “Il problema non è legato alla stabilità delle volte: se c’è sufficiente spazio tra una volta e la casa, quindi bene o male si ricostruisce. Il problema è levare i materiali crollati che equivalgono a centinaia di tonnellate da estrarre in condizioni di sicurezza. Ci vorranno molti più soldi di quelli che ci sarebbero voluti tempo fa. Per paradosso il volume del materiale crollato viene sottratto dal finanziamento. Ma ripulire costa: vanno messi binari, carrellini elettrici che senza alcuna vibrazione portino fuori il materiale”. Anche Chiodi Costruzioni e Felici Costruzioni, le ditte impegnate nei lavori degli aggregati che insistono sulle cavità ipogee, sposano la soluzione di Moretti. Inoltre “è fondamentale pensare alle grotte come alle fondamenta delle case”.
Aldilà dell’emergenza ricostruzione per il geologo Moretti queste cavità ipogee dovrebbero essere considerate Patrimonio dell’Umanità per i ritrovamenti importanti, come quello di una tavola d’altare di epoca paleocristiana: