Parco delle Acque, qui è nata la città

“Era un mio sfizio da quando ero ragazzo: vedere la realizzazione di quest’area che insieme a Piazza D’Armi arricchisce la città”. Lo afferma il sindaco Massimo Cialente durante l’inaugurazione del Parco delle Acque di Borgo Rivera. Uno scrigno di tranquillità immerso nel verde che oltre all’evidente bellezza naturale custodisce un pezzo di storia: le origini della città. L’Aquila è nata quasi certamente in questo luogo, dove ci sono sorgenti naturali che alimentano la Fontana delle 99 Cannelle.
E’ un vero e proprio polmone verde: 5 mila metri quadrati dentro le mura cittadine. Ci sono vialetti, spiazzi, piccoli ruscelli e panchine immerse in una cornice verde. La parte di parco interessata dall’apertura è quella in basso, la più vicina alla fontana, da qui si può godere dall’alto della visuale su borgo Rivera. Entro l’anno, poi, potrebbero cominciare i lavori per la seconda parte, più a monte, il cui progetto prevede anche la ristrutturazione di una conceria e la valorizzazione di sorgenti e piccole cascate che portano l’acqua alle 99 cannelle, da cui il parco prende il nome. L’area è stata acquistata dal Comune nel 2014, anno in cui sono cominciati i lavori. Il progetto, che rientra in quello più ampio di riqualificazione e ristrutturazione dei parchi cittadini – Parco del Castello, Murata Gigotti, Parco del Sole – è stato finanziato con i fondi del Dipartimento di Protezione civile nazionale, stanziati con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri per opere finalizzate a prevenire il dissesto idrogeologico.
“Tutto è partito con l’esproprio dovuto alla sicurezza idrogeologica e poi abbiamo deciso di realizzare il parco”- specifica Cialente. “C’è l’ipotesi di ragionare con i frati cappuccini per estendere la riqualificazione dell’area fino al convento perché stiamo recuperando le mura”. Sulla vecchia conceria il sindaco anticipa: “Abbiamo trovato le immagini del secolo scorso. Era bellissima e potrebbe diventare un posto splendido, magari una struttura ricettiva”.
Tra le altre idee: “In giunta discuteremo sulla possibilità di mettere o meno i giochi per i bimbi. Poi si potrebbe trasmettere il rumore dell’acqua con un microfono che ne amplifichi il suono nell’intera zona”.
Intanto l’Università sta esplorando una grotta che insiste dentro la vecchia conceria che va oltre il monastero. “E’ percorribile per i primi 200 metri ma arriva fino a Piazza Palazzo, se ne sta occupando il geologo Antonio Moretti”- aggiunge il primo cittadino.
L’assessore Maurizio Capri sottolinea che si tratta di “un sito di interesse archeologico. Abbiamo dei soldi a disposizione ma dobbiamo fare un progetto che metta in chiaro il futuro della conceria. Avevamo circa 600mila euro di cui 500 impiegati per gli espropri. 200 mila euro invece che abbiamo già in cassa saranno utilizzati per la conceria”. Tra i soldi impiegati anche gli 86mila euro della lista di nozze del senatore PD Luigi Lusi.
Gli accessi nel parco saranno regolati e gestiti da privati cittadini dopo un bando che ne stabilirà le misure.