Forno di Borgo via Nuova, protesta in municipio

di Pierluigi Palladini
Sono andati fin sotto le finestre del Sindaco, del Consiglio comunale e della Giunta di Avezzano i residenti di Borgo Via Nuova, popolosa frazione di Avezzano nella zona perifucense della città, andando nel versante che tira sul lato di San Benedetto dei Marsi e Trasacco.
Motivo del contendere il vecchio forno di quartiere che da sessanta anni troneggiava in pieno centro del borgo.Un simbolo ma anche un luogo che aveva avuto il compito di salvaguardare la socialità del paese fungendo da punto di ritrovo e di incontro nelle occasioni, feste e ricorrenze, nelle quali i residenti si ritrovavano.

Al Comune di Avezzano, però, tutto ciò non andava più bene perché si doveva procedere al rifacimento di piazza, strade e marciapiedi del centro di Borgo Via Nuova e quell’ingombro di 4 metri per 4 metri era davvero troppo. Sta di fatto che la popolazione, non appena saputo dell’intenzione del Comune di Avezzano di abbattere quella struttura, ha avviato raccolte di firme, proteste, delegazioni in Comune fino a che si è trovato un accordo col quale il forno sarebbe rimasto al posto suo fin quando non si trovava una soluzione per la sua ricostruzione. Invece, una bella mattina, improvvisamente e senza dare alcun segnale, sono arrivati una ruspa e due bulldozer e l’antico forno è stato raso al suolo.
Ora, a parte l’irritazione più che giustificata dei residenti, c’è da chiedersi come mai tanta fretta e soprattutto se ci sia qualcuno che da qualche parte avesse questa fretta di abbattere il piccolo ed utile manufatto. Non solo. Andando a rovistare fra le carte, si è scoperto pure che il forno non era neanche nella disponibilità del Comune di Avezzano in quanto registrato come bene della Regione Abruzzo. Regione che, fino a prova contraria, sembrerebbe mai stata informata o fatta oggetto di opportuna richiesta; ma visti gli stretti rapporti fra Sindaco di Avezzano e Presidente del Consiglio Regionale forse il contatto è stato orale.
Ad oggi, comunque, Borgo Via nuova non ha più il suo forno ed il Comitato cittadino nato per riaverlo, dopo aver incontrato il Sindaco e la Giunta, le cui promesse al momento sono rimaste al palo, hanno deciso stamattina di recarsi sotto il palazzo Municipale, protestare e diffondere il seguente documento.
«BORGO VIA NUOVA: STORIA DI UN ANTICO FORNO DEMOLITO. PROMESSO E MAI RICOSTRUITO DAL SINDACO DI PANGRAZIO.
La Storia di questo forno comincia nel 1953 grazie alla costruzione da parte dell’Ente Fucino, come punto di aggregazione, assieme alle case della Borgata. La proprietà passa successivamente alla Regione come risulta da recente visura catastale.
A Marzo 2015 gli abitanti di Borgo Via Nuova scoprono da una delibera dell’Ottobre 2014 che si ha l’intenzione di demolire il forno. Ci si attiva e si presenta al protocollo una lettera con 137 firme indirizzata al Sindaco Di Pangrazio e all’Assessore ai lavori Pubblici De Angelis chiedendo di non demolire il forno ma di ristrutturarlo.
A Settembre 2015 il forno viene demolito: e qui iniziano le stranezze. Il giorno della demolizione non c’era l’apparato amministrativo, come per le baracche di Via Garibaldi, Sindaco Di Pangrazio in testa, ma soltanto il consigliere che abita nella borgata: non si sa a che titolo!!
A Ottobre 2015 viene istituito un Comitato per la ricostruzione del forno e si decide di manifestare davanti al Comune. Il Sindaco Di Pangrazio venuto a conoscenza dell’intenzione a manifestare convoca il Comitato e in questa occasione dice di non essere a conoscenza della lettera inviata dagli abitanti di Borgo Via Nuova “altrimenti, parole sue, mi sarei comportato diversamente”. Si impegna a ricostruire il forno e chiede un preventivo ed un progetto (in questo periodo il Sindaco Di Pangrazio, dopo le dimissioni di De Angelis, ha la delega ai Lavori Pubblici).
La settimana successiva ritorniamo dal Sindaco portando il Progetto di un Architetto ed il preventivo (costo per la realizzazione del forno circa 17.500 € + IVA): “bene, dice il Sindaco, i lavori possono cominciare già a Dicembre 2015”. Si chiede al Sindaco Di Pangrazio di mettere per iscritto questo Suo impegno. Risposta del Sindaco “Io ho solo una parola, basta una stretta di mano”. Forse il Sindaco Di Pangrazio dimentica che ai “Cafoni” di Ignazio Silone bastava una stretta di mano; dopo un anno dalla promessa non mantenuta del Sindaco il Comitato ha capito che all’incontro avrebbe dovuto portare, per sicurezza, un Notaio.
Da questo momento inizia il pellegrinaggio del Comitato tra i vari uffici amministrativi.
A fine Novembre il Consiglio comunale fa una variazione di Bilancio e destina 10.000 € per il forno (ma solo a parole, mai dichiarandolo per iscritto) e viene comunicato al Presidente del Comitato sia dalla Segretaria del Sindaco e sia dal Dott. Zitella.
Il 29 dicembre, visto che i lavori non partono, il Comitato si incontra con il Sindaco il quale chiama il neo assessore ai lavori pubblici Antonio Di Fabio, e gli dice di trovare i soldi mancanti per coprire la spesa del forno. Il neo assessore ci chiede la relativa documentazione, che gli viene consegnata nel pomeriggio dello stesso giorno, e ci convoca per la prima settimana di gennaio. Ci presentiamo e scopriamo che i soldi non ci sono (perché se non vengono vincolati passano nell’esercizio successivo) e che bisogna fare la gara di appalto. Il neo assessore Di Fabio forse dimentica che abbiamo parlato con i massimi esponenti dell’amministrazione Di Pangrazio e nessuno ha mai rivelato questo particolare e seconda cosa, che il neo assessore Di Fabio ignora, è che sotto i 40.000 € ci può essere l’assegnazione diretta dell’appalto. Arriviamo all’approvazione del bilancio in data 1° aprile 2016 dove vengono fuori 30.000 €, manca solo la firma del Sindaco (ci dice il vice Sindaco Dott. Boccia e Assessore al Bilancio).
Incontriamo qualche giorno dopo il Dott. Boccia che ci racconta che i 30.000 € non ci sono più. Quindi viene il sospetto che i soldi ci sono nei giorni dispari e spariscono nei giorni pari!!
Oggi, dopo un anno di promesse non mantenute, siamo qui a manifestare il nostro disappunto all’amministrazione Di Pangrazio.
Riportiamo alcune parole del Sindaco Di Pangrazio apparse su Terremarsicane: “Del resto, come più volte dimostrato da questa amministrazione, il modo migliore per svolgere un buon lavoro per la città è operare sempre insieme ai suoi protagonisti: i cittadini”. Ora Sindaco Di Pangrazio i Cittadini di Borgo Via Nuova hanno sperimentato sulla propria pelle cosa vuole dire per Lei essere protagonisti: le parole hanno un significato! Lei Sindaco Di Pangrazio demolendo il forno ha cancellato la storia, il simbolo e calpestato i sentimenti dei Cittadini di Borgo Via Nuova!! Finisce qui la puntata di questa Storia».
Insomma, l’ennesima storia di cittadini inascoltati e strane urgenze che pervadono questa amministrazione sempre più lontana dai cittadini e dai loro bisogni, interessi, passioni e necessità.