L’Aquila Calcio, Morgia: “Non dobbiamo sminuirci”

di Claudia Giannone
Il primo a parlare in sala stampa al termine dell’incontro tra L’Aquila Calcio e Torres è il tecnico sardo.
“Anche oggi abbiamo fatto la nostra partita, ma non abbiamo raccolto nulla. C’è un grande rammarico: abbiamo giocato contro una squadra forte e abbiamo cercato di contrastarla in tutti i modi. Abbiamo rimediato due infortuni, purtroppo fino a questo momento non siamo riusciti ad avere la formazione ufficiale, neanche una volta. Anche oggi abbiamo pagato lo scotto”.
“Con quel tiro al 43′ avremmo pareggiato la partita. Egoisticamente mi sarebbe piaciuto. Vedo sempre i ragazzi soffrire, l’impegno non manca mai. Ma non basta. Tra tre giorni avremo un altro impegno importante, dobbiamo pensare e pedalare. Pinna? È un grande portiere, ha dimostrato di essere all’altezza. Merita tutti gli applausi. Può insegnare molto agli altri”.
Prosegue il tecnico rossoblù Massimo Morgia.
“Ancora non abbiamo la tranquillità e la sicurezza che chiedo da tempo. Ancora non siamo coscienti. Basta un piccolo accenno degli altri per andare nel pallone. Non ce lo possiamo permettere. Non dobbiamo sminuirci. L’entusiasmo dobbiamo trasportarlo noi e averlo dentro, questo calo di personalità mostra poca fiducia e poca libertà mentale”.
Due i giocatori della Torres che vogliono dire la loro, in modo duro, ma giusto. Salvatore Pinna, noto portiere nel panorama nazionale, e Benedetto Mangiapane.
“La bella partita non è bastata – ha affermato Pinna – sul piano personale sono contento, ma ci vuole più senso di appartenenza. I giovani, in questo modo, sono solo bruciati, ma non sono all’altezza. La società prenda seri provvedimenti e cambi tutto, altrimenti andremo verso la retrocessione. Questa situazione non è ben vista dai tifosi che ci hanno lasciati da soli. Loro sono tutto per noi”.
“Siamo una squadra lasciata sola. È una cosa che fa male. Questa maglia per me è la vita. Prendo gli insulti, metto la faccia, ma lotto per la maglia. Abbiamo bisogno di giocatori veri. I giovani che sono con noi sono bravissimi ragazzi, ma il calcio si fa con i giocatori. Bisogna giocare con grinta e cattiveria. Io amo questo scudetto e lotterò fino alla fine. Non la abbandonerò mai”.
Ha concluso Benedetto Mangiapane, con un discorso molto simile.
“La nostra partita è stata buona, si paga l’inesperienza. Siamo stati sfortunati in alcune occasioni. Bisogna prendere provvedimenti, le chiacchiere non servono. La guerra si fa con archi e frecce. L’Aquila? È già da Lega Pro. Ha un’altra mentalità, anche per quanto riguarda i giovani. La città merita di più”.