Molina, la ricostruzione sociale passa dal calcetto

23 ottobre 2016 | 12:45
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Molina, la ricostruzione sociale passa dal calcetto

di Eleonora Falci

Alla fine è terminata 5 a 4 per i Briganti Popoli. Ma quel che conta, almeno oggi, non è il risultato. Quel che conta è che una comunità si è stretta di nuovo attorno a un campo da gioco, dopo anni di buio e solo dopo che, grazie ai fondi del post terremoto, le strutture sportive sono tornate ad essere pienamente agibili.

Siamo a Molina Aterno, Valle Subequana. Prima giornata, ieri, della Coppa Abruzzo di calcio a cinque. È il primo anno che a Molina si gioca a calcetto: la tradizione molinese parla di calcio a 11 in terza, seconda e prima categoria. Si giocava alla ‘Defensa’, poi intitolata a Luigino Di Loreto, uno dei fondatori della società, prematuramente scomparso nel 1997 e ricordato da uno murales, scolorito ma splendido, all’ingresso degli spalti. molina calcio a 5

Erano gli anni 80-90: l’ultimo campionato disputato quello del ’99. Poi lo spopolamento tipico delle aree interne ha la meglio: famiglie che si trasferiscono e con esse i giovani, il lavoro che non si trova, i servizi che vengono spostati al di là delle Gole di San Venanzio. Non si riesce più a fare una società e ad iscrivere una squadra nei campionati.

Il campo da calcio, con le sue alte tribune in cemento armato, diventa luogo di incontro estivo dei ragazzi, con le intemperie e gli agenti atmosferici a sferzarlo e colpirlo: stessa storia per il pallone geodetico, un campo al chiuso sul quale per anni non fa manutenzione, se non quella ordinaria.

Molina Calcio a 5Molina Calcio a 5

Poi arriva il terremoto, che nella Valle Subequana pare aver colpito con tremenda forza alcuni paesi, con insperata delicatezza altri: Molina è uno di quelli meno colpiti, tanto da non ricadere nemmeno nel cratere. Ma la paura è tanta, le crepe nelle case anche: e allora si decide di adibire sia il pallone geodetico sia il campo ad aree di accoglienza per i terremotati. Le due strutture hanno ospitato una tendopoli per oltre tre mesi fino a quando l’emergenza non è rientrata: lasciando, ovviamente, i segni sul campo.

I fondi sono arrivati pochi anni fa: 135 mila euro per rimettere in sesto le strutture sportive utilizzate per l’accoglienza degli sfollati. I lavori che partono e in breve tempo restituiscono alla comunità un simbolo di aggregazione che ieri, appunto, è tornato a vivere ufficialmente. E il pubblico presente lo dimostra.

Molina Calcio a 5Molina Calcio a 5Molina Calcio a 5

La ASD Molina gioca sul campo, in erba sintetica e totalmente ristrutturato, dell’Argentino Del Monaco: la società è tutta molinese, con presidente e allenatore Marco Fasciani, la dirigenza composta da Romano Civitareale e Mattia Del Vesco. A calcare l’Argentino del Monaco ragazzi di Molina, Secinaro, Castelvecchio: un modo per tornare a stare insieme, in maniera pulita e sana, come solo lo sport permette di fare.

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Un modo per riconnettere legami allentati, allacciarne di nuovi, fare progetti. Lo sport come simbolo di ricostruzione sociale, per far tornare a vivere le piccole comunità del nostro Abruzzo interno, quelle che lottano contro lo spopolamento e contro la perdita della memoria. Lo sport per fare forza, con quegli applausi: lo sport, infine, per ricordare e per salutare – con quello striscione, Ciao Billy –  un amico che avrebbe applaudito e incitato la squadra dal primo all’ultimo minuto di gioco.