
Un vero e proprio sgambetto politico, un presunto ‘sgarbo istituzionale’ che costa caro alla montagna abruzzese.
Quanto accaduto ieri in consiglio regionale – con il rinvio in Commissione della legge REASTA sul soccorso alpino in montagna a causa di una mancata concertazione dei contenuti del progetto tra i promotori, capitanati da Pierpaolo Pietrucci e Luciano Monticelli, e l’Assessore con delega alla montagna Donato Di Matteo – ha sancito uno stop del tutto inaspettato: certo, non si parla di contenuti ma di questioni politiche che stanno tutte all’interno di una maggioranza che scricchiola sempre più.
Il risultato, però, è che un progetto di legge estremamente partecipato e costruito pezzo per pezzo grazie alla collaborazione di decine di professionisti resta fermo al palo e, per giunta, rischia di non poter essere approvato prima dell’arrivo della stagione invernale in cui sarebbe stato pienamente mezzo in pratica.
Si sono moltiplicate nel corso delle ore le reazioni, fra addetti ai lavori ed amanti della montagna, a quanto successo a Palazzo dell’Emiciclo. Fra i primi ad intervenire sulla vicenda Gustav Thoeni, il campionissimo che nella scorsa primavera era venuto proprio in Abruzzo per fare da testimonial a questa legge: “Dispiace per quello che è accaduto in Consiglio Regionale in Abruzzo, soprattutto per l’impegno che avete messo per preparare la Legge Reasta” ha detto il pluricampione italiano a Paolo De Luca, uno degli esperti interpellati proprio dalla Regione per questa legge.
E delusione la esprimono anche i Collegi Abruzzo Maestri di Sci e Guide Alpine, che in una nota congiunta a firma di Luigi Faccia e Agostino Cittadini si dicono basiti. “Probabilmente ci aspettavamo, dall’esperto e navigato assessore Di Matteo, una maggiore comprensione ed un plauso al lavoro svolto dai consiglieri, per un progetto di legge importante per i contenuti, condiviso dalle istituzioni di riferimento, dalle forze politiche e dai professionisti della montagna.
Dopo un lungo percorso di condivisione, fatto di numerose riunioni ed appropriati approfondimenti forniti da tutte le parti in causa, ha trovato luce un provvedimento importantissimo per le attività svolte in montagna, con il quale si crea il catasto della sentieristica regionale che mette in rete tutto l’esistente, catalogandolo ed uniformandolo su tutto il territorio e creando i presupposti per una nuova normativa per il soccorso in ambiente montano.
Adesso invece ci si ritrova con un pugno di mosche in mano per una stupida questione di lesa maestà che sa tanto di vecchia politica, lasciando l’intero settore delle professioni montane, senza un importante provvedimento che andava, nell’immediatezza, verso una regolamentazione ed una più sicura fruizione del patrimonio sentieristico abruzzese.”
La speranza è che il percorso in Commissione della legge non subisca ulteriori stop, in maniera tale da poterla licenziare al più presto possibile e di poter dotare l’Abruzzo di una legge al passo dei tempi.
Ma la sensazione è che non saranno, ancora una volta, i contenuti di questa legge decisivi nella risoluzione del problema, quanto gli equilibri precari ed una crisi di Governo guidata dal trio Gerosolimo – Olivieri – Di Matteo che pare non voler affatto rientrare. Sono ore, queste, di telefonate e verifiche di maggioranza per capire se e come poter andare avanti, con i venti di crisi che continuano a spirare molto forti sull’Emiciclo.
(e.f.)