Il diritto a una scuola sicura, parlano gli studenti

Gli studenti questa volta non restano a guardare: le scosse fanno paura e a sui banchi non si sta tranquilli. Chiedono una verifica seria delle condizioni dei loro edifici scolastici e pretendono di effettuare prove di evacuazione, come è giusto che sia, per non trovarsi ‘impreparati’ in caso di terremoto.
La nota*, che riportiamo di seguito integralmente, è stata inviata in redazione dagli studenti dell’Istituto Cotugno che ospita 1200 ragazzi.
Come anticipato ieri da questo giornale, nell’istituto di Via Amiternum sono state chiuse a scopo precauzionale tre aule in attesa degli interventi di riparazione che saranno effettuati nei prossimi giorni. I tecnici, nella giornata di lunedì, hannorilevato piccole lesioni su due pareti divisorie, non aventi, quindi, funzione portante. [leggi: Scuole e sisma: aule chiuse e nuovi controlli] (francesca marchi)
*”Siamo un gruppo di studenti del liceo “D. Cotugno” di L’Aquila, liceo che, dopo il sisma che nel 2009 ha colpito la città di L’Aquila, ha la propria sede in via L. Da Vinci. Nella medesima sede si trovano gli studenti del liceo classico, linguistico, musicale e delle scienze umane: quattro licei che contano un totale di circa 1.200 studenti. Da anni ed a più riprese sentiamo dire che il terremoto non miete vittime, ma le opere umane ne sono le uniche responsabili. Sentiamo parlare di cultura della prevenzione, della necessità di conoscere quali azioni mettere in atto in occasione di un evento sismico, ma a fronte di tante belle parole non riscontriamo alcun comportamento in linea con i concetti tanto decantati. Dall’inizio dell’anno scolastico nessuna prova di evacuazione è stata mai effettuata, seppur noi tutti la riteniamo necessaria. Nessuno di noi osa immaginare cosa potrebbe succedere nel caso si verificasse un evento che costringesse 1200 ragazzi, in preda al panico e senza nessuna specifica preparazione, ad evacuare l’edificio.
Da anni ci viene ripetuto che l’edificio scolastico che ci ospita è assolutamente sicuro, e noi a questo abbiamo sempre creduto, fidandoci delle parole dei dirigenti scolastici. Alla ripresa dell’attività per l’anno scolastico 2016/2017 però abbiamo trovato la biblioteca chiusa, da quanto abbiamo saputo perchè resa inagibile dal sisma del 24.08.2016. Abbiamo continuato a credere nella bontà delle parole che ci sono state dette ripetutamente circa la solidità dell’edificio. Dopo il sisma del 30.10.2016 abbiamo creduto al fatto che la nostra scuola fosse stata sottoposta a verifiche circa la sua solidità ed integrità, verifiche evidentemente condotte su tutti gli edifici scolastici, confidando anche sul fatto che la sospensione delle attività didattiche in occasione della ricorrenza del 01.11 avesse concesso tre giorni di tempo al personale preposto per effettuare tutte le azioni necessarie a confermare la solidità della scuola. Ma alla ripresa delle attività, la prima cosa che abbiamo notato (studenti, professori e personale) è stata la presenza di calcinacci sul pavimento e crepe nei muri. E allora la domanda che tutti ci siamo immediatamente posti è stata: quali verifiche sono state fatte se nessuno si è accorto di calcinacci e crepe? E la risposta altra non poteva essere se non che la scuola sia stata sempre chiusa e che nessuno ci sia entrato prima di questa mattina, ne per effettuare verifiche ne per semplice curiosità: non i tecnici, non i Vigili del Fuoco, non i dirigenti scolastici. E se così è, chi ha effettuato le necessarie verifiche e su quali basi? Solamente dopo alcune insistenze alcune aule sono state chiuse, presentando crepe nei muri (ma non tutte quelle che le presentavano) ed è stato deciso di effettuare una prova di evacuazione che, ad onor del vero, se veramente fosse stata messa in atto per un evento sismico reale, avrebbe causato (la sola evacuazione) decine e decine di vittime.