Avezzano, l’opposizione se ne va

5 novembre 2016 | 10:59
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Avezzano, l’opposizione se ne va

di Pierluigi Palladini

Il Consiglio comunale di Avezzano da questa sera ha solo la maggioranza. E non per un’afflato unitario delle due fazioni ma per l’esatto opposto. I Consiglieri dell’opposizione, infatti, hanno deciso di disertare in massa l’Assise civica a causa, in sostanza, di una crescente mancanza di democrazia che impedisce di fatto un confronto e dibattito fra le parti in Consiglio sereno e civile. Una situazione che vede nel Sindaco la prima causa ostativa di un confronto anche in considerazione delle ultime decisioni del primo cittadini afflitto da una vera e propria “querelite” anche nei confronti di esponenti dell’opposizione.

Durissimo il testo della nota unitaria diffusa dai consiglieri dell’opposizione consiliare di Avezzano: «Tutti i consiglieri di opposizione hanno deciso di disertare il consiglio comunale odierno per i seguenti motivi: 1) dopo 4 mesi di totale vacatio il presidente del consiglio convoca un’assise alle ore 18:30 con ben 16 punti all’ordine del giorno, tra i quali argomenti delicatissimi e controversi come la variazione di bilancio e direttive urbanistiche. Non è serio ne rispettoso delle prerogative degli eletti dal popolo procedere secondo un costume che continua a comprimere ogni spazio di confronto e dibattito. 2) la circostanza è ancora più grave considerato che da oltre un mese era noto che oggi, 4 novembre festa della vittoria, sarebbero stati presenti in città il ministro degli interni ed il vice presidente della camera.

Nei prossimi giorni, l’opposizione farà conoscere alla cittadinanza la sua posizione di merito sia sulla variazione di bilancio, da bocciare in toto, sia sulle inaccettabili direttive urbanistiche dell’amministrazione!».

L’Assise civica è quindi iniziata ed è andata avanti, nonostante l’assenza di tutta l’opposizione, per discutere di scelte urbanistiche e bilancio comunale. Materie che senza dubbio andavano in qualche modo condivise con la minoranza visto e considerato che quelle decisioni riguardano tutta la città e non solo chi ha votato il “DiPangrazioSindaco”. E la motivazione addotta dall’opposizione, fra l’altro, sgombera il campo da possibili fraintendimenti e accuse di scelte di comodo. Infatti dopo una serie di scontri, accuse e persino querele dal Sindaco ai consiglieri, ora gli stessi rappresentanti della minoranza hanno compreso che la misura era colma e quest’ultimo affronto, la convocazione dell’Assise in un giorno semifestivo, nel tardo pomeriggio e nella consapevolezza delle presenza in città del Ministro dell’Interno e del vice presidente della Camera dei Deputati, era da ritenersi un ennesimo sfregio ai diritti dell’opposizione e alle regole della democrazia in generale.

Insomma, ad Avezzano ormai è rimasto un uomo solo al comando. Ma la sua maglia non è biancoceleste e soprattutto non è un Fausto Coppi.