Flash Mob per la Chiesa di Santa Croce
6 novembre 2016 | 18:20

Chiesa di Santa Croce, nell’omonimo quartiere dell’Aquila, cinta stamane dal tricolore del Gruppo di azione civica Jemo ‘nnanzi.
Un “flash mob”, quello degli attivisti del Gruppo, per sensibilizzare autorità, enti preposti e opinione pubblica sulla necessità di salvaguardare la chiesa pesantemente danneggiata dalla scossa di domenica scorsa, 30 ottobre.
La chiesa si trova nelle vicinanze del sito di Porta Barete, è priva di messa in sicurezza, non essendo mai stata messa in sicurezza, e interessata anche da vicini cantieri di riparazione di edifici privati. A lanciare l’allarme era stato alcuni giorni un cittadino, Matteo Matteucci Cortelli, sulla pagina Facebookdel Gruppo Jemo ‘nnanzi. I danni provocati dal sisma alla chiesa semiabbandonata sembrano molto gravi e, per giunta, l’immobile si trova accanto al tunnel che, pur essendo in teoria non riaperto poichè l’area è tutta un cantiere, continua a essere un importante passaggio dal centro storico a via XX settembre.
«Oltretutto la chiesa, all’interno – ha detto Cesare Ianni, portavoce del Gruppo Jemo ‘nnanzi – è uno dei più begli esempi di barocco in città. Va salvaguardata assolutamente. Perciò l’abbiamo idealmente avvolta con il nostro tricolore lungo 25 metri, simbolo della rinascita del post sisma aquilano!». 
