Laboratori chiusi, genitori: abbattere subito palazzina

“Ad oggi non esiste un progetto e un investimento per la costruzione della nuova scuola. Si stanno facendo miracoli per continuare a garantire i servizi dirigenziali e ammnistrativi ma i laboratori sono chiusi , e si è fermata tutta l’attività didattica professionalizzante.”
Il grido di denuncia è del neo costituitosi Comitato dei Genitori dell’IIS Da Vinci Colecchi che, dopo le ultime scosse e le proteste di studenti e genitori, ha visto la chiusura dei laboratori didattici in quanto attigui ad una palazzina inagibile dal 6 aprile 2009. Palazzina che, per gli stessi genitori, va decisamente demolita, nonostante dagli ultimi sopralluoghi sembra sia emerso che basti abbattere delle tamponature per restituire sicurezza al fabbricato e ai laboratori adiacenti.
“Siamo disponibili a sopportare tutti i disagi legati alla demolizione, ma almeno sapremo che in tempi più che brevi, i nostri figli potranno ritornare a fare tutte le attività di laboratorio, e non saranno costretti a cambiare scuola.” La preoccupazione è proprio questa: che un Istituto specializzato con diversi indirizzi professionali, grazie ai laboratori e alla pratica, diventi “un liceo qualunque”, incapace di fornire alte professionalità per le quali i ragazzi hanno scelto proprio l’IIS Da Vinci – Colecchi.
Il problema, evidente, è quello non solo della messa in sicurezza degli edifici scolastici dopo le scosse di 7 anni e mezzo fa e dopo quelle del centro Italia degli ultimi mesi. E’ un discorso di vulnerabilità sismica, di fronte al quale gli edifici italiani in generale sono molto indietro e questo i genitori lo sanno e lo hanno fatto notare, soprattutto laddove hanno fatto sentire maggiormente le loro voci: a Paganica, a Scoppito, ad Avezzano, su tutti.
A riconoscere il problema è la stessa Provincia che ieri, in un incontro con l’associazione Mamme Per l’Aquila ha fatto presente che “dalle loro verifiche gli edifici scolastici precedenti al 2009 hanno indici di vulnerabilità sismica piuttosto bassi e necessitano di interventi strutturali per il loro adeguamento”.
“Il Presidente della Provincia ci ha detto di aver già rappresentato tale situazione al Presidente della Regione e al Governo, richiedendo i fondi necessari per l’adeguamento delle scuole oltre allo snellimento della burocrazia per consentire gare d’appalto più rapide ed interventi tempestivi” riferiscono dall’Associazione.
Purtroppo, i tempi della burocrazia non vanno affatto d’accordo con la vita reale.
(e.f.)