Legge marchetta, la guerra continua

Cinquemila euro ad ogni Comune abruzzese: in totale 305 emendamenti alla legge 320/2016, per smantellare la così detta “legge marchetta”.
E’ questa la tattica, ostruzionista, del Movimento Cinque Stelle che si è presentato con un faldone di emendamenti nel consiglio regionale odierno, riconvocato per la discussione della legge sul salvataggio dei centri di ricerca Crab Cotir e Crivea e diventata poi calderone per la distribuzione di fondi a pioggia a inziative culturali e a Comuni.
“Peccato” dice il forzista Mauro Febbo in apertura del consiglio, “che nelle proposte Cinque Stelle ci sia l’abrogazione dell’articolo 2”, ovvero quello che dispone, proprio, lo sblocco dei fondi – che ancora non vengono erogati da luglio – destinati ai ricercatori abruzzesi. “Non è vero” ribatte Ranieri, “perchè i centri di ricerca non erano stati nemmeno inseriti nella prima versione della legge. E poi esiste una legge di riordino dei centri di ricerca del 2009 mai applicata: e poi siamo noi a non volere i centri di ricerca? Sono sei mesi che questo consiglio non lavora: e ora per colpa nostra il Marrucino potrebbe?”
Si ricomincia da dove si era finito martedì notte, insomma: veleno, polemiche, sovrapposizioni di voci e indici puntati. Un consiglio litigioso che anche oggi si preannuncia lungo, lunghissimo. Un settore, quello della cultura, particolarmente spinoso in Regione: l’anno scorso proprio su questa tema si spaccò l’allora maggioranza, con la protesta dei ribelli che, al tempo, erano Monticelli, Gerosolimo e Olivieri.
Fra le urla e le assenze (non ci sono né il Presidente D’Alfonso, a Roma per la Conferenza delle Regioni, né il vice Lolli) l’Aula riesce a sbloccare, finalmente, il contributo straordinario per i centri di ricerca, a copertura dei costi di funzionamento, pari a 1 milione di euro, già previsto nella legge del 9 agosto. All’interno dello stesso articolo, vengono approvati interventi a sostegno di importanti istituzioni culturali: 250 mila euro in favore del “Teatro Marrucino” di Chieti; 35.000 euro alla Deputazione Teatrale “Fedele Fenaroli” di Lanciano; 30.000 euro all’Istituto Nazionale Tostiano di Ortona. Previsti inoltre finanziamenti in favore di manifestazioni storiche di rilevante interesse culturale come la Rievocazione storica dell’investitura del Mastro Giurato di Lanciano (150.000 euro) la Perdonanza Celestiniana dell’Aquila (50.000 euro) e la Giostra Cavalleresca 2016 di Sulmona.
Poi, arriva il colpo di scena: dopo l’ennesima convocazione della Prima Commissione (“nella sala delle marchette” sottolinea Pettinari) al rientro in Aula spunta un nuovo subemendamento, con nuovi fondi a pioggia. I nomi della “Banda leoncini d’Abruzzo”, dell’Associazione culturale “Futile Utile” di Pratola Peligna, dell’associazione “Il Fiume e la memoria” non dicono molto a chi è in Aula: a questo si accompagna un provvedimento per la regolarizzazione degli occupanti abusivi delle case popolari.
E la bagarre ricomincia. La via d’uscita si presenta, ancora una volta, una sola: vengono fatti decadere tutti gli emendamenti dei Cinque Stelle, arrivando, nella tarda serata, ad approvare la legge. Tanti i punti che restano oscuri: molti quelli sui quali la stessa Forza Italia si astiene, consentendone però l’approvazione.
(e.f.)