Marcinelle 56: strage d’innocenti, strage di minatori

18 novembre 2016 | 16:52
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Marcinelle 56: strage d’innocenti, strage di minatori

di Nando Giammarini

Premesso che da sempre per questioni sentimentali sono un affezionato e strenuo difensore dei minatori essendo figlio di uno di loro, quindi ben conosco tutte le problematiche di chi aveva lavorato nelle miniere, desidero ricordarli con questo articolo. In particolar modo quelli di Cabbia, di Marana di Montereale e dell’Alta Valle dell’Aterno quasi tutti scomparsi.

Purtroppo la silicosi, la terribile malattia professionale tipica di gente a costante contatto con le varie polveri come i minatori e coloro che lavorano in galleria, non lascia scampo. Ostruisce i polmoni e porta lentamente verso la fine dell’esistenza. Scrivo questo articolo che mi coinvolge non poco, prendendo spunto dalla ricorrenza, quest’anno, del 60esimo anniversario della strage di Marcinelle nel 1956. Un’immane tragedia, forse la più grande della storia della miniera di quei tempi, dopo gli eventi bellici, che costò la vita a 262 operai di cui 136 italiani dei quali 60 abruzzesi che vide il Comune di Manoppello contare 22 morti e Turrivalignani con i suoi 10 morti. Quest’ultimo fu il centro più colpito dal luttuoso evento visto che la popolazione in quel periodo arrivava a sfiorare solo 1.000 abitanti.

60 anni marcinelle Una delle pagine più drammatiche dell’emigrazione italiana scritta da gente che con grandi sacrifici ha servito la Patria. Non come militari ma da civili con il proprio lavoro quotidiano in situazioni di estrema difficoltà e senza le minime garanzie di sicurezza. Costoro non ebbero scampo a causa di un incendio scoppiato in una galleria a   975 mt di profondità nella miniera di BOIS DU CAZIER a Charleroi in Belgio. Una delle pagine più tristi degli incedenti sul lavoro verificatesi poco dopo le 7 del mattino dell’8 agosto del 1956. Le varie inchieste avviate immediatamente dimostrarono che si trattò di un errore umano. Un incidente dovuto a disattenzione, un ascensore partito quando non era ancora il momento rompendo i condotti dell’olio, dei tubi dell’aria compressa e dei cavi provocò il micidiale incendio.

Tanto tempo è trascorso da quel drammatico giorno ma esso non ha attenuato il ricordo di una tragedia simbolo del lavoro italiano nel mondo. I nostri poveri connazionali periti nella viscere della terra belga erano all’estero in base ad un  accordo tristemente denominato “uomo-carbone”. Lo stesso portava nelle miniere belghe giovani energie italiane, garantendo alla Patria quel carbone estratto con enorme fatica, sofferenza e sacrificio dai nostri emigrati. L’ accordo prevedeva che i minatori dovevano avere una età ancora giovane, 35 anni al massimo, e un buono stato di salute. A loro veniva offerto un contratto di 12 mesi, gli utensili per l’estrazione, un elmetto e via giù in miniera ad oltre un Km di profondità , verso l’oscurità, dove si sarebbero ritrovati spesso soli nelle cavità della terra fra le insidie di possibili frane e smottamenti. L’accordo prevedeva l’invio, da parte del Governo italiano, di almeno 1.000 minatori a settimana nei cinque bacini carboniferi belgi. Per ogni emigrato che andava in Belgio, l’Italia avrebbe ricevuto 200 chili di carbone al giorno. La popolazione locale non vedeva di buon occhio la presenza dei minatori stranieri tanto che li definiva musi neri ” Geaul Noire”. Il ricordo di quel martirio rinnova la propria attualità ogni volta che i fatti di cronaca riportano alla nostra attenzione nuovi incidenti sui luoghi di lavoro ricordandoci che la sicurezza è un diritto irrinunciabile che ricade su  ciascuno di noi.

60 anni marcinelleDella tragedia di Marcinelle si sono occupati anche scrittori, poeti, sceneggiatori, registi cinematografici che hanno inteso, con le loro opere, tenere vivo il ricordo della sciagura e destare l’attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.  La memoria storica del Paese non può permettere di dimenticare una simile catastrofe; è dovere di tutti riflettere su analoghe sciagure che stanno trasformando i nostri mari in cimiteri. Intendo la sicurezza e l’immigrazione ricordando ai tanti benpensanti che una volta costoro eravamo noi.

Il 26 novembre p.v. a Lettomanoppello (PE) ci sarà, a partire dalle 08.30, la commemorazione del 60esimo anniversario dell’arrivo delle bare da Marcinelle ( Belgio) in Italia a cura dell’Associazione “Minatori – Vittime Bois du Cazier Marcinelle”; ciò avverrà alla presenza di autorità civili, militari, religiose e sindacali Di seguito il programma della manifestazione cui tutti sono invitati a partecipare.

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