Precari di serie A: ci risiamo

Assunzioni “urgenti”: seconda parte. Dopo aver esaminato la Legge Sisma della Regione Abruzzo nella quale, fra le disposizioni urgenti destinate alle popolazioni colpite dal sisma, spuntano fuori sette assunzioni di precari, ecco che un provvedimento simile appare anche nel decreto legge che oggi è passato al Senato.
Dai documenti in nostro possesso, alla voce “Disposizioni urgenti inerenti il personale regionale di Protezione Civile coinvolto nelle attività emergenziali” si legge infatti che le Regioni coinvolte (Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio) “sono autorizzate a provvedere, in deroga alla normativa vigente e fino al 31/12/2018 alla proroga e/o ai rinnovi dei contratti a tempo determinato o co.co.co in essere con i soggetti operanti presso le strutture regionali di protezione civile dei Centri Funzionali Decentrati delle Sale Operative e delle strutture regionali competenti nelle materie ambientali e di difesa del suolo“.
Ma c’è di più: si parla infatti di “reclutamento a tempo indeterminato” per coloro che hanno alle spalle almeno 36 mesi di contratto a tempo determinato o co.co.co. nell’ambito del settore di Protezione Civile delle strutture regionali competenti nelle materie ambientali e di difesa del suolo” in deroga, sempre, al limite alle assunzioni previste dalla normativa vigente.
Cosa accadrà, dunque? Che si procederà all’assunzione a tempo indeterminato con oneri della Regione – quindi una stabilizzazione definitiva – di chi, precario da oltre 36 mesi, lavora nelle strutture regionali che si occupano di ambiente e difesa del suolo.
Ancora una volta, uno scivolo per alcuni precari: ma non per tutti.