Call center è buio pesto

25 novembre 2016 | 17:01
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Call center è buio pesto

Il nuovo bando di gara inps getta nello sconforto oltre 500 lavoratori. La Regione si mobilita.

La crisi dei call center torna a far tremare centinaia di posti di lavoro all’Aquila. Solo nella nostra città gli impiegati in questo settore sono 1800.

L’estate scorsa vi abbiamo parlato della campagna #savecallcenteraq, della Globe Network che aveva licenziato 234 operatori, dei quali 200 sono stati riassorbiti nella nuova commessa H3G. Vi abbiamo parlato di E-Care, dell’intenzione a livello nazionale di procedere a nuovi esuberi dei quali olter 30 all’Aquila.

Ma questi numeri, seppur alti, sono nulla a confronto con quelli del call center di Inps Inail Equitalia, in mano a Transcom e in scadenza di appalto a dicembre 2016. Nel call center di pettino lavorano oltre 550 persone.

Proprio quell’appalto a Transcom nei giorni scorsi ha portato all’arresto di Roberto Boggio, titolare della società e considerato il re dei call center, arrestato a Milano dalla Guardia di Finanza per fatture false in relazione a subappalti con società del faccendiere Raffaele Pizza.
Secondo l’accusa, i costi del mega-appalto per la gestione del call center di Inps Inail Equitalia dal 2010 al 2016 sarebbero lievitati da 120 a 450 milioni di euro.
Adesso che quell’appalto è scaduto ci sarà una nuova gara.

Ma non si preannuncia una gara facile né tantomeno meritocratica visto che, a quanto denuncia l’associazione Lavoriamo per l’Aquila, costituita proprio dai lavoratori dei call center, ad aggiudicarsela presumibilmente sarà chi risparmierà maggiormente sul costo del lavoro, ovvero sugli operatori, visto che verrà definito un punteggio maggiore proprio a chi riuscirà a garantire il servizio con l’offerta economica più bassa.

La politica è scesa in campo: se ne parlerà in Regione, con un impegno congiunto di D’Alfonso, Lolli e Pietrucci. Stamattina il consigliere aquilano ha presentato il testo di una Risoluzione in cui si chiede l’impegno della Regione ad attivarsi presso il Governo e l’INPS affinché venga garantito il passaggio all’eventuale nuova impresa aggiudicataria di tutti i lavoratori impegnati attualmente, a non trasferirli in altra sede, a mantenere gli accordi economici e contrattuali identici nel rispetto della clausola sociale, nonché a valorizzare l’impiego di quote di lavoratori disabili oltre l’obbligo di legge. Nel call center di Pettino, infatti, è impegnato il Consorzio Lavorabile che impiega più di un quarto dei lavoratori con disabilità.

Se ne parlerà al Senato, promette Stefania Pezzopane. Di certo, se ne parlerà domani, in una assemblea dei lavoratori che si preannuncia infuocata.

Certo è che dopo sette anni di lavoro, con la commessa INPS INAIL EQUITALIA arrivata all’Aquila nell’immediato post sisma proprio come simbolo del lavoro che resiste persino al terremoto, il cambio di rotta è evidente e non fa presagire nulla di buono.

——— LOLLI INCONTRA I LAVORATORI  ——

“L’impegno della Regione è quello di lavorare sul governo perchè ci sia una modifica delle linee guida dell’Inps e si presti un’attenzione particolare sulla vicenda specifica del Consorzio Lavorabile. Inoltre, raccogliendo una richiesta dei lavoratori vogliamo dare vita a un tavolo specifico di approfondimento sulla prospettiva dei call center in questo nostro territorio che rappresentano una fetta consistente del mondo del lavoro aquilano dopo il terremoto”. Così il vice Presidente Giovanni Lolli, questa mattina ha commentato l’esito dell’incontro che ha avuto a palazzo Silone sulla la vicenda del call center Inps-Inail-Equitalia dell’Aquila che vede a rischio quasi 600 posti di lavoro, alla presenza di una delegazione di lavoratori, rappresentanti sindacali e del Comune di L’Aquila. “Una brutta vicenda giudiziaria e le linee guida pubblicate dall’Inps ritenute molto punitive – ha aggiunto Lolli – espongono a rischio enorme il presente!
e il futuro di questi lavoratori. Dalla nostra parte abbiamo ora la notizia che ci arriva dalla senatrice Stefania Pezzopane e cioè che il Senato con un emendamento approvato esclude il costo del lavoro dai ribassi nei bandi che le aziende possono fare. Questo rende obbligatorio per l’Inps cambiare le linee guida. La Regione, pertanto, si sta occupando della vertenza a tutti i livelli per salvaguardare i livelli occupazionali”. Il rischio è proprio quello di offerte al massimo ribasso. La necessità, in vista del bando di gara del prossimo anno, è che la ‘clausola sociale’, cioè l’obbligo per chi si aggiudica la gara di riassumere tutti i lavoratori già occupati nelle attività, venga applicata per intero a tutti i lavoratori di Trascom e anche al Consorzio ‘Lavorabile’.