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Il giorno dopo il ‘No’ con Carlo Benedetti

6 dicembre 2016 | 12:12
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Il giorno dopo il ‘No’ con Carlo Benedetti

di Roberta Galeotti #CapoTribuna verso le Comunali

Siamo sopravvissuti al 4 dicembre e, chi l’avrebbe mai detto, l’alba è sorta anche il 5 dicembre.
Contro le previsioni più disfattiste, domenica il 70% degli italiani è andato a votare per difendere la Costituzione.

Gli italiani si sono rifiutati di firmare una delega in bianco ad un mondo politico che vive in una bolla a se stante ed hanno tenuto la schiena dritta contro l’insistenza della campagna dei ‘Sì’, contro il martellamento dei proclama, contro un sistema politico che non convince più.
Il nostro giornale ha iniziato una sessione di incontri per cercare di capire meglio che futuro ci aspetti all’indomani del voto, sia a livello centrale ma soprattutto locale, stante l’incombenza delle amministrative nella nostra città.
Il 68% degli aquilani ha votato ‘no’ perchè non è convinto delle politiche neo centriste di Renzi, ne del progetto di riforma nel suo complesso. Il voto di domenica non ha nulla a che vedere con le divisioni partitiche, ma è il rigetto del METODO e dell’autarchia, intesa come ogni maggioranza intenta a modificare la Costituzione a proprio piacimento. Le regole del gioco vanno stabilite di comune accordo e poi ogni forza politica scende in campo per governare secondo i propri dettami.
Abbiamo iniziato i nostri incontri con il presidente del Consiglio Comunale Carlo Benedetti, convinto sostenitore del ‘No’.
«La terra non si è aperta, lo Stato non è finito ed il sole è sorto lo stesso – dichiara Carlo Benedetti nella diretta con ilCapoluogo -. C’è stata una grande risposta popolare. E’ finito il Renzismo, che è l’altra faccia del Salvinismo e del Grillismo, ironicamente condividono la stessa scuola. Si deve alzare notevolmente l’asticella della Politica e credo sia finita la sudditanza dei gruppi dirigenti ad un riferimento abbastanza labile e riprenda peso un concetto di Politica.
La sinistra italiana è stata fortemente avanguardia in questo movimento che ha impedito lo stravolgimento della Costituzione Italiana.
Un’intera classe politica viene fortemente ridimensionata – conclude Carlo Benedetti -. I giovani, i lavoratori hanno dimostrato di volere qualcosa di più
».