Santo Stefano in prima serata sulla Rai

Incontro Giovedì 15 dicembre a S.Stefano di Sessanio alle ore 18 presso la sala conferenze dell’Albergo Diffuso “La Locanda sotto gli archi” all’Incontro saranno Presenti il Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, il Vice Presidente della Regione Abruzzo Giovanni Lolli la senatrice Stefania Pezzopane il consigliere Regionale Pierpaolo Pietrucci il Sindaco di Santo Stefano di Sessanio Fabio Santavicca e il padrone di casa Daniele Kihlgren
Seguirà la visione del film in onda in prima serata su Rai 1 alle 21.15 “Piccoli segreti grandi bugie” prodotto dalla Pepito Produzioni su una storia ambientata nell’Albergo diffuso Sextantio e nel Comune di Santo Stefano di Sessanio.
Saranno presenti inoltre i rappresentanti della Film Commission L’Aquila Gran Sasso, gli attori minori, le Comparse, e quanti del territorio hanno partecipato alla realizzazione del Film.
Il progetto fortemente identitario di tutela di un borgo incastellato Medioevale col suo paesaggio, il suo patrimonio storico architettonico fino ai suoi arredi interni e le sue culture materiali dall’ artigianato domestico alla cucina casalinga ha avuto un ritorno con dei dati economici di grande interesse.
un tasso di occupazione intorno al 50% su base annua nella struttura Sextantio, ma sopratutto un ritorno sul territorio propriamente logaritmico con un aumento delle strutture ricettive dove poter alloggiare da 1 quando arrivammo a S.Stefano di Sessanio nella fine anni 90 a 21 oggi, nonostante la crisi e il terremoto del 2009.
La variabile unica di questi numeri è stato un progetto estremo di tutela del patrimonio storico paesaggistico e culturale, in questo contesto ci sono stati interessanti apporti da parte di istituzioni culturali e dalla Società civile.
Gli Uffizi di Firenze hanno organizzato per due anni consecutivi delle mostre con i loro pezzi non esposti.
La SovraIntendenza ha organizzato una mostra sul tardo Rinascimento in Abruzzo e Margherita d’Austria.
La SovraIntendenza sta valutando l ipotesi di procedere con il vincolo per i beni demo-etno-antropologici presenti nell’Albergo Sextantio.
Con l orchestra dell Officina Musicale diretta da Orazio Tuccella si è organizzato una serie di eventi (widmung) invitando dei registi e personalità del mondo della cultura, sempre a titolo grazioso, dedicandoli un Concerto con qualche riferimento al loro rapporto con la musica a cui seguiva una discussione.
Sono stati organizzati questi eventi con Kounellis, jubimov, i fratelli Taviani, George Brintrup, Ermanno Olmi, etc)
Questo progetto identitario, al di la degli eventi culturali e artistici, ha dato avvio ad una copertura mediatica molto particolare, avvenuta spontaneamente (non abbiamo Ufficio stampa) e quasi sempre nei più importanti e seri quotidiani dei paesi di lingua inglese e tedesca (meno in quella francese) più che nelle riviste di settore.
Questo film dedicato all’Albergo diffuso Sextantio è chiaro sintomo di un interesse che ormai sta arrivando anche al largo pubblico alla ricerca di un identità dal cibo al paesaggio con tanti passaggi intermedi e di una tendenza di un nuovo modo di vedere l’economia tramite la tutela della nostra Storia e delle nostre tradizioni che in Italia da sempre avrebbe dovuto definire molte scelte politiche di strategia economica.
Da un progetto culturalmente elitario, il film ci ricorda che queste esigenze ideali possono avere una base molto più diffusa con delle responsabilità politiche che non possono essere inevase.
Il PROGETTO e la FILOSOFIA SEXTANTIO
I progetti di S.Stefano di Sessanio ed ai Sassi di Matera nascono da un’interessante ambizione culturale e identitaria: conservare nel nostro Paese un Patrimonio Storico “Minore” che ha uno specifico e intenso rapporto col suo Paesaggio e infine conservare alcune identità antropologiche che caratterizzano quegli specifici territori.
L’Italia, che ha come identità primaria quella di essere il Paese della Storia “par excellence”, ha cancellato una “storia minore”, esclusa dal paradigma della classicità.
La filosofia di Sextantio ha come obiettivo progettuale di fondo, nel primo progetto realizzato a Santo Stefano di Sessanio (AQ), la salvaguardia del rapporto di reciproca integrità tra il borgo e il territorio circostante a tutela di un paesaggio, quello dei borghi incastellati medioevali, così caratteristico dell’Italia appenninica, sarà quindi tutelato il patrimonio Storico con uno progetto di Restauro, insieme agli arredi interni e a vari aspetti antropologici e delle culture materiali conservati dalla marginalità di queste terre. Nel secondo progetto, quello dei Sassi di Matera, viene portata alle estreme conseguenze il progetto in un patrimonio che rappresenta l’espressione quasi paradigmatica di questa Storia Minore, squalificato quale “vergogna nazionale”, nel riformismo post-bellico, per le sue grotte rupestri, abitate fino ai primi anni 50 in precarie condizioni igieniche con alta mortalità infantile, diffusione della malaria e vissuto promiscuo uomo/animale, che ne vedeva la più tangibile ed evidente espressione del sottosviluppo del nostro meridione.
In questa curiosa rivoluzione copernicana questi luoghi di indigenza sono diventati, tramite questa filosofia fortemente identitaria, una nuova tipologia di destinazione turistica per un turista molto sofisticato alla ricerca di un Italia autentica sulla via dell’estinzione (e forse visti i prezzi quasi un insulto a quel destino di povertà che continua a connotare certi luoghi, innanzi tutto Matera) come si evince anche nel seguente breviario giornalistico:
“uno dei 12 alberghi più belli al mondo”
Times
“i crociati delle grotte. La storia improbabile del più grande albergo italiano”
The New York Times
“un albergo non classificabile, dove il lusso è dotato di un nuovo viso.…una scenografia fatta su misura, bella come un quadro di caravaggio”
Le Figaro Madame
“…nel segno di un minimalismo ruvido che sposa senza concessioni il genius loci”
La Repubblica
“un albergo diffuso che è diventato un punto di riferimento per il turismo di qualità internazionale”
Il Sole 24 Ore
“un nuovo concetto di hotel si sta diffondendo in Italia… come un intero borgo può diventare il tuo albergo per la notte”
The Times
Il progetto culturale principale attrattore di turismo ed economia prevede più nello specifico:
-La tutela dell’ancestrale rapporto borgo territorio, un paesaggio come quello dei borghi incastellati tanto rappresentativo di un Italia minore quanto a rischio di estinzione per le politiche urbanistiche post boom economico e decenni seguenti.
-Un Restauro di questo Patrimonio storico “minore” con la conservazione delle tracce del vissuto negli interni e della disomogenea sedimentazione del costruito storico negli esterni a rischio di una omologazione e di una sterilizzazione troppo spesso perpetuata a partire proprio dalla ridestinazione turistica che storicamente ha sempre contaminato l’anima più vera di questa tipologia di patrimonio storico.
-La tutela degli arredi interni tramite specifiche ricerche sulla memoria orale e sul materiale iconografico tra cui L ‘Archivio Schoermaier (museo delle genti D Abruzzo)
Questa conservazione degli interni storici del patrimonio minore, delle tracce del vissuto, considerate metodologicamente parte integrante del patrimonio da tutelare, si connoterebbe quale inedita rottura verso una tradizione della nostra cultura che ha solitamente considerato minoritario e comunque oggetto di reinterpretazione contemporanea il fascino profondo e sotterraneo degli interni di questi borghi storici -minori-.
Il progetto di tutela delle identità territoriali arriva fino alla riproposizione, previo le dovute ricerche sulla memoria orale, anche di alcuni aspetti delle culture materiali presenti tutt’ora nella memoria storica degli anziani. (Dott. Annunziata Taraschi, Museo delle Genti d’Abruzzo), l’ultimissima generazione di un universo destinato a scomparire: La Cucina nei momenti di abbondanza del calendario agrario e rituale e l’artigianato domestico dove erano presenti elementi simbolici e affettivi non esclusivamente asserviti alla funzione, etc., per non riproporre folclorismi di maniera e così abitualmente replicati con la destinazione turistica di questi borghi storici.
Alcuni numeri sulle conseguenze economiche di un progetto culturale
Il progetto di ricettività alberghiera di S.Stefano di Sessanio si basa su un modello fortemente identitario In questo caso il solo progetto e la sua spontanea comunicazione ha portato ad un incremento turistico ed economico sul territorio sinteticamente espresso nei seguenti numeri, verranno di seguito riportati per semplicità del campione, i dati del borgo di S.Stefano di Sessanio)
Attività ricettive dal 1998 ad oggi da 1 a 21.
[ Indice di utilizzazione strutture ricettive (occupazione lorda posti letto)
Sextantio : 54 %
Abruzzo : 27% % (ultimo triennio)
Questo dato testimonia la capacità attrattiva e la destagionalizzazione
turistica della destinazione
.Presenze turistiche straniere
Sextantio : 42 %
Abruzzo : 14% (ultimo triennio)
Questo dato testimonia capacità di internazionalizzazione di una destinazione
turistica con economie supplementari (acquisto immobili, etc)
.Indice di imprenditorialità extra agricola (numero di imprese extra agricole
attive ogni 100 abitanti)
Sextantio: 27%
Italia : 7,4%
Questo dato testimonia la vocazione imprenditoriale di un comune e nello Specifico, Santo Stefano di Sessanio è risultato primo nella classifica italiana dei comuni 2012 avvalorando il drastico cambiamento economico avvenuto in questi anni nel piccolo comune abruzzese in seguito allo sviluppo di questo particolare modello di ricettivita