E’ il giorno della fiera, la tradizione sotto la neve

di Francesca Marchi – foto di Eleonora Falci
Nonostante la neve e il freddo pungente gli aquilani non rinunciano alla tradizione. Al giro tra le bancarelle della Fiera dell’Epifania non si dice di no.
La 69ª Fiera dell’Epifania quest’anno si riparte dalla storica sede del mercato cittadino. E’ una sorta di ritorno alle origini imposto dalla ricostruzione che rende impraticabili alcune strade, a cui si aggiunge la questione sicurezza. Approdano anche all’Aquila, sulla scia degli attentati e di quanto sta accadendo nel resto d’Italia e d’Europa, le barriere per evitare l’irruzione di mezzi pesanti sulla folla indifesa. Numerosi operatori in uniforme, unità in abiti civili, Digos, unità cinofile e artificieri.
Da Piazza Duomo si snodano le esposizioni dai mille colori fino al Castello, alla Fontana Luminosa tornata agli antichi fasti dopo i lavori di restauro, allo Stadio e poi come ogni anno in Via Tagliacozzo, via Zara, Via Vittorio Veneto, Portici e Piazza San Bernardino e Corso Federico II.
Un serpentone tra 340 bancarelle, un numero ristretto rispetto alle domande dei commercianti per motivi di sicurezza e organizzazione. L’immancabile piadina, la scopa allungabile, le spugne per pulire, le calze coloratissime, vestiti, borse, scarpe, prodotti locali e non hanno garantito anche questa volta la loro presenza.
La neve scesa più insistente dal tardo pomeriggio non ha scoraggiato chi, con sciarpa e cappello, ha deciso di avventurarsi in un centro storico in ricostruzione, ma che oggi mostra un segno di ‘normalità’ regalato alla città dalla presenza della gente. Nulla a che vedere con le vecchie edizioni in cui le bancarelle erano ‘incastrate’ in ogni angolo, via o piazza della città.
Gli aquilani, ma soprattutto i commercianti immaginano già l’edizione numero 70, quando altri angoli del centro storico saranno restituiti alla città.