Nutraceutica, nuova frontiera dello sviluppo

6 gennaio 2017 | 17:45
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Nutraceutica, nuova frontiera dello sviluppo

Il dossier di Marsica Come On sulla nutraceutica, nuova frontiera dello sviluppo della Marsica

di Piero Carducci 

Marsica Come On, ovvero un gruppo di lavoro di giovani ingegni, si è lodevolmente cimentato su un tema di grande interesse prospettico per il futuro di Avezzano e della Marsica: agroalimentare e nutraceutica.  I giovani talenti sono partiti da un interrogativo di fondo: siamo tutti consapevoli, dagli amministratori della cosa pubblica ai semplici cittadini,  quali siano davvero le risorse della nostra terra e come poterle valorizzare per creare impresa ed occupazione? Evidentemente no, se Avezzano perde negli ultimi anni troppa occupazione e troppe imprese, mentre le grandi potenzialità dell’agroalimentare restano, appunto, sostanzialmente inespresse.

Marsica Come On, nel ricco dossier presentato alla stampa ed agli esperti del settore,  analizza pure le storture delle politiche regionali, chiaramente deviate a favore dell’Abruzzo costiero, e decisamente penalizzanti per l’agroalimentare fucense che soffre tuttora di gravi svantaggi strutturali, come la mancanza di sistemi di irrigazione e depurazione efficaci ed i limitati investimenti per l’industria alimentare,  l’innovazione e l’internazionalizzazione.

Ulteriore punto dolente è la ricerca. Nessuno dei promessi progetti di Comune e Regione è stato realizzato, come l’”incubatore d’impresa”  ed il “distretto agroalimentare” che avrebbero dovuto sfruttare le sinergie con un gioiello come il Crab di Avezzano.  Anzi, tutt’altro: il Crab non solo non è stato  valorizzato e potenziato, ma è tuttora mantenuto in un limbo di totale incertezza sul futuro, sia per quanto concerne le attività che le maestranze. Che ne è stato del progetto di creare attraverso il Crab una banca delle “sementi autoctone del Fucino” e della individuazione/diffusione dei prodotti Doc, Igp e Dop? Dov’è la promozione delle produzioni di alta qualità, l’integrazione della filiera (dal produttore al consumatore) e la diffusione accelerata dell’economia della conoscenza soprattutto nel settore dell’industria agroalimentare?   Nulla di fatto. E Marsica Come On sottolinea la paradossale situazione attuale: “noi marsicani abbiamo un tesoro tra le nostre mani da dover saper gestire e mantenere, lo stiamo facendo?”. Evidentemente no, non si sta facendo quasi nulla da parte di chi ha responsabilità di amministrare la cosa pubblica. Il buono che si fa, è quasi tutto opera di privati, veri e propri pionieri dell’agroalimentare di qualità. E la nutraceutica “è un’innovazione – scrivono i ricercatori – che potrebbe prendere piede da chi già ha voluto ed ha creduto in una crescita della propria terra, come l’azienda Aureli, leader mondiale nella produzione e trasformazione delle verdure provenienti dalla nostra Piana del Fucino, che ricordiamo essere una delle zone agricole più importanti d’Italia”.  E qui la ricetta dei giovani ricercatori per un possibile futuro della Marsica: la nutraceutica,  fusione di  Nutrizione e Farmaceutica. Tutto si basa sullo studio degli alimenti e dei principi attivi che hanno effetti benefici sulla salute come prevenzione di malattie croniche ed aumento dell’aspettativa di vita.  La Nutraceutica può davvero essere il futuro del settore agricolo fucense. E’ un settore che a livello internazionale  riveste un ruolo di estrema rilevanza: non solo le nuove tendenze alimentari esaltano  le proprietà nutrizionali dei prodotti orticoli di qualità, ma sempre più le multinazionali del farmaco investono sui principi attivi derivanti da prodotti dell’orto, come la patata viola, l’aglio rosso, la carota,  gli spinaci, i cavoli, broccoli, ecc.

E’ la frontiera del futuro: il farmaco  derivante dalla coltura vegetale è un  prodotto ad altissima tecnologia che ha bisogno di un sito integrato in forma distrettuale, che potrebbe essere il Crab di Avezzano, dove sperimentare, con approcci biotecnologici, i principi attivi di origine vegetale. La nutraceutica è quindi la nuova frontiera di un’agricoltura che voglia crescere, appropriarsi di valore aggiunto,generare benessere per agricoltori, ricercatori, gestori di processi complessi, esperti di marketing, ecc. L’agricoltura a valore aggiunto, ovvero la principale chiave di volta di un nuovo sviluppo di Avezzano e della Marsica tutta.
La riflessione amara di Marsica Come On, ma pure carica di speranza di cambiare, è  che “la nostra terra ha però bisogno di cambiamenti profondi, a partire dai modi di amministrare, per sviluppare la nuova agricoltura  e trarre benefici importanti per tutti. Cambiamenti che devono partire da una nuova generazione di amministratori, attenti allo sviluppo e soprattutto professionalmente preparati,  e da nuove politiche regionali”.  Insomma, lo sviluppo dell’agroalimentare di qualità può fare la fortuna di Avezzano e della Marsica, ma questo sviluppo non accadrà da solo. Gli attuali modi di amministrare guardano troppo al passato e non sono in grado di valorizzare le colture fucensi. “Occorre insomma – scrivono i giovani ricercatori – una nuova “vision” dello sviluppo dell’agricoltura e dell’agroalimentare che ne faccia il perno del futuro sviluppo della nostra amata Marsica”. E come dare torto a Marsica Come On?