Gran Sasso: operatori chiedono stato di calamità

150mila euro di mancato incasso per le strutture ricettive e di ristorazione del Gran Sasso, per la Scuola Sci di Assergi e per il Noleggio.
Lo denunciano gli albergatori e gli operatori della montagna che con dati alla mano mostrano un calo di fatturato pari al 60%, ovvero 150mila euro di mancato incasso. Sono 9 le strutture ricettive che comprendono B&B, affittacamere, ristoranti insieme alla Scuola di Sci e al Noleggio che fanno fatica ad affrontare le difficoltà di questa stagione invernale.
Dal 1 dicembre 2015 fino al 6 gennaio 2016 le perdite sono state importanti: “Non ci siamo mai sentiti così abbandonati”.
“Campo Imperatore è legato a doppio filo agli sport invernali” – ribadisce Luigi Faccia, direttore della Scuola di Sci di Assergi. “Per andare avanti c’è bisogno del piano d’area, di progetti, di sentieristica, di investimenti. Primo tra tutti: l’innevamento programmato”.
“Investire sull’innevamento artificiale è più urgente della sostituzione delle Fontari”.
Sono dello stesso parere gli albergatori: “L’assenza di neve ci ha penalizzati molto. Con l’innevamento artificiale invece avremmo potuto lavorare da novembre fino all’Epifania” – prende la parola Ada Fiordigigli, titolare dell’Hotel di Fonte Cerreto. “Come recuperare? Ciò che viene perso non si recupera. Quest’anno le difficoltà sono amplificate. Rispondere al telefono a potenziali clienti e dire che la stazione è chiusa fa male”.
Non esiste la settimana bianca a Campo Imperatore, ma si vive di un turismo mordi e fuggi che va incentivato: “Le prenotazioni vanno dal venerdì alla domenica, non superano mai i due-tre giorni”. Quest’anno l’Hotel Fiordigigli registra un calo di presenze pari al 48% rispetto alla stagione del 2014-2015.
Ciò che è peggio è che i pochi clienti non hanno potuto sciare a causa della mancata apertura. Ed ecco il paradosso più grande: pass in conto vendita con la vicina stazione sciistica: “Noi abbiamo una convenzione con Campo Felice” – spiega la titolare dell’Hotel Fiordigigli: “Il turista che alloggia da noi e non può sciare viene mandato da noi nella vicina stagione sciistica che resiste – come altre della regione- grazie al sistema di innevamento artificiale”.
Amarezza e rabbia da parte degli imprenditori dopo il proclama del sindaco Massimo Cialente che aveva promesso l’apertura degli impianti per domenica 8 gennaio. Ma la neve non è stata sufficiente ad innevare le piste di Campo Imperatore e quindi continua la chiusura.
Un interrogativo resta: Se avesse nevicato senza vento la stagione sarebbe potuta partire senza il collaudo delle Fontari da parte dell’Ustif?
Anche Fabrizio Bellassai del Nido delle Aquile aggiunge all’elenco altre difficoltà: “La mattina del sei e sette gennaio poteva esserci la massima affluenza, ma non abbiamo avuto un mezzo che pulisse le strade. La neve anche se poca ha creato disagi. Per non parlare di Fonte Cerreto senza illuminazione. La nostra è una stazione abbandonata a questo destino”.
LA STANGATA DELLE TASSE: Il pensiero fisso è quello delle tasse da pagare, nonostante tutto: tra qualche mese arriveranno le cartelle di acqua, gas, luce, immondizia. Una stangata in questa condizione: “Nessuno interviene a riparare le nostre perdite, non abbiamo le spalle coperte. Ci possiamo solo augurare che ci siano agevolazioni e la possibilità di pagamenti rateali”.
Intanto gli imprenditori del Gran Sasso si muovono anche sul fronte Regione: una relazione sarà depositata in negli uffici regionali dal Presidente Commissione e Territorio Pierpaolo Pietrucci che ha assunto l’impegno di richiedere il riconoscimento dello stato di calamità naturale.
Da quest’anno, inoltre, la gestione dell’Hotel di Campo Imperatore è tornata al Centro Turistico del Gran Sasso. “Anche i dipendenti del CTGS si saranno accorti che senza neve non si va da nessuna parte. E che se non lavora la montagna non gira economia nemmeno in città”- aggiunge Fiordigigli.
In questa condizione il centro turistico si ritrova con lo storico Hotel, momentaneamente chiuso, e con lo snowpark vittima della medesima chiusura.
L’APPELLO AL SINDACO E ALLA REGIONE: CAMPO IMPERATORE C’E’ – “Non bisogna fare proclami e programmazione da qui a cinque anni. Abbiamo bisogno di programmazione a breve termine se vogliamo salvare ciò che resta da salvare della stagione. E non vogliamo promesse che si fanno in occasione delle elezioni”.
Un botta e risposta sulla situazione della montagna aquilana c’è stato proprio nel pomeriggio di lunedì quando Guido Liris, Capogruppo di Forza Italia al Comune dell’Aquila, ha dato notizia della chiusura dell’albergo di Campo Imperatore.Uno scambio di vedute e di verità differenti tra Liris e il primo cittadino, senza mezze misure. E’ evidente che il rilancio della montagna sarà tra gli argomenti canti della campagna elettorale che ci accompagnerà fino a maggio 2017.
Poco è chiaro, per ora, sul futuro del Gran Sasso anche in vista dell’apertura di un nuovo noleggio, in società con una noto negozio sportivo, che va in concorrenza con quello esistente.