Meningite: code, caos e aperture speciali

Continua la corsa disordinata al vaccino: la paura della meningite fa novanta. Non si ferma il via vai nell’ambulatorio dell’ospedale San Salvatore di L’Aquila cominciato prepotente a inizio anno.
Il telefono che non smette di squillare per gli appuntamenti, la scorta dei vaccini che rischia di terminare nonostante sia rifornita quotidianamente dalla farmacia dell’ospedale, e in ultimo gli appuntamenti fissati a lungo termine.
Diversi genitori hanno segnalato questi disagi che restano irrisolti, nonostante le aperture speciali intramoenia nel pomeriggio, per venire incontro alla straordinaria richiesta degli utenti. “Chiediamo alle persone di avere tanta pazienza – ha dichiarato il dottor Enrico Giansante, direttore del reparto – gli operatori stanno facendo del loro meglio”.
Torna prepotente il problema del personale: “Le cose non funzionano con tre infermiere e un’assistente sanitaria” – dichiara una mamma.
La psicosi della meningite ha acuito senza dubbio una situazione già difficile a causa di un personale ridotto ai minimi termini e alla gestione del lavoro complicata dall’informatizzazione delle cartelle partita da poco.
C’è una lettera indirizzata al dottorPompei, direttore del dipartimento, e al dottor Giansante in cui si chiede di implementare altre unità.
Il disservizio deriva dalla chiusura dei distretti sanitari, ben 39 della provincia di L’Aquila. E se fino a qualche tempo fa si affrontava la situazione nel migliore dei modi, oggi – alla prima vera emergenza – i problemi si presentano evidenti.
Un fenomeno mai visto in precedenza. Psicosi o rischio reale? “Si è sviluppata questa idea di emergenza, che emergenza non è – ha spiegato il dottor Giansante al Capoluogo -. Non esiste un pericolo di epidemia, come si legge nei dati diffusi dall’Istituto superiore di sanità non c’è una casistica maggiore. Solo in Toscana ci sono stati dei casi che hanno portato la regione ad attivare dei provvedimenti eccezionali, ma che non sono stati ritenuti necessari nelle altre regioni”.
I bambini vaccinati alla nascita hanno necessità di fare il richiamo, poiché il vaccino ha una durata di 5 anni. “I pediatri aquilani hanno fatto un ottimo lavoro di sensibilizzazione in questi anni per cui a L’Aquila ci sono molti bambini con il vaccino e con il richiamo”.
Il capoluogo di provincia abruzzese che nel 2015 ha registrato il maggior numero di vaccinazioni è L’Aquila che ha velocemente superato le 800 unità, segue Teramo con circa 200 ed infine Pescara con poche decine. In Abruzzo, secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità, i casi registrati nel 2015 sono stati 4 mentre al 16 novembre 2016 i casi registrati nell’anno erano tre.
Anche l’associazione Mamme Per L’Aquila interviene sull’argomento:
“Il vaccino meningococco B non deve essere a pagamento, è questa la richiesta che Mamme per L’Aquila ha effettuato alla Regione Abruzzo, ben tre mesi fa.
Il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci ha accolto con entusiasmo la nostra richiesta e ce la sta mettendo tutta per poter trovare le risorse per la gratuità del vaccino.
A questo si aggiunge lo scandalo dei richiami e delle prenotazioni a pagamento! Eh già, perché se un cittadino volesse prenotare il vaccino, i tempi sono lunghissimi anche a pagamento.
Per non parlare del richiamo, prenotazioni a distanza di 1 anno che a detta di molti pediatri sono tempi troppo lunghi.
E allora che si fa? Si procede a fare la prenotazione intramenia.
Tale prestazione permette di far prendere la prenotazione del vaccino a distanza di 1 settimana aggiungendo 15 euro alle 80 già da pagare per vaccinarsi.
E tutto questo è davvero vergognoso.
Perché chi paga le tasse ha diritto ad avere il servizio, al più presto.
Il cittadino se vuole vaccinarsi, deve avere il diritto immediato della prestazione.
Mamme per L’Aquila non si ferma quando è in discussione la salute dei bambini, ma anche degli stessi genitori, nonni, zii, insomma tutti. Chiediamo a gran voce di accelerare la gratuità del vaccino e nel frattempo di trovare una soluzione al problema degli appuntamenti”.
Informazioni:
Le prenotazioni possono essere effettuate direttamente nei presìdi medici, l’ambulatorio dell’Aquila risponde al numero 0862/368834 dalle 12:30 alle 13:30; mentre le prenotazioni per l’intramoenia possono essere effettuate tramite il numero del CUP ed hanno un costo aggiuntivo di 16€. Tutte le informazioni relative sono sul sito della Asl al seguente link: http://www.asl1abruzzo.it/pagina307_vaccinazioni.html
L’allarme è scattato in Toscana e poi si è propagato con l’informazione in tutta Italia, con un susseguirsi mediatico che ha attivato la corsa al vaccino, ritenuto la migliore forma di prevenzione contro l’infezione, specie per alcune categorie di soggetti.
I soggetti più a rischio sono i bambini piccoli (il pericolo è fino ad un anno per il sierogruppo B), gli adolescenti e le persone che hanno fino a 30 anni.
Esistono tre tipi di vaccino anti-meningococco: il vaccino coniugato contro il meningococco di sierogruppo C, è quello utilizzato più frequentemente e protegge solo dal sierotipo C; il vaccino coniugato tetravalente, che protegge dai sierogruppi A, C, W e Y; il vaccino contro il meningococco di tipo B. Il costo del vaccino in Abruzzo è di € 50, ma se il bambino rientra nella classe d’età ha diritto allo scalcolo a 32€.