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Il progetto condiviso e progressista di Territorio Collettivo

«Capire se c’è un progetto possibile, condiviso e progressista che proponga agli aquilani una candidatura che risponda alle esigenze rinnovate di una città nuova» dichiara Luca D’Innocenzo di Territorio Collettivo*.

La scorsa settimana la sinistra aquilana si è riunita nel tentativo di gettare le basi per costruire una proposta politica che risponda al nuovo modello di città. Erano presenti Territorio Collettivo, Sel, Rifondazione, Appello per L’Aquila, Possibile (Paolo della Ventura e Piergiorgio Leocata), Angelo Mancini e Luigi Fabiani.

«La candidatura del sindaco deve nascere da un’analisi della situazione della città – continua Luca D’Innocenzo -, che deve completare la ricostruzione ma che non può occuparsi esclusivamente di questa. La crisi morde il tessuto economico aquilano da anni e i 5000 nuovi poveri non sono frutto esclusivamente del terremoto. Mentre si completa la ricostruzione bisogna evitare che la crisi economica sia alimentata da una crisi urbana che rispecchia le disuguaglianze.

C’è bisogno di una vita normale e il centro storico non può continuare ad essere un luna park con il deserto intorno.

Il gruppo dirigente del Pd ha le sue radici nella lontana Giunta Centi con piccoli elementi di novità che negli anni si sono timidamente affacciati alla politica. Si modifica la natura della rappresentanza e l’innovazione dell’offerta di governo è indispensabile.

Non è pensabile immaginare un candidato PD da sottoporre alla coalizione. Il Pd sceglie e gli altri decidono se va bene o no. La città deve poter esprimere nuovi rappresentanti, si devono discutere i contenuti e decidere insieme come mettere in campo energie nuove».

*Territorio Collettivo è un impianto civico territoriale nato solo due anni fa, ma che conta molti rappresentanti nei CTP. Non ha paternità nazionali e non vuole farsi condizionare dalla politica nazionale che non si definirà prima delle elezioni amministrative aquilane. Ne fanno parte, tra gli altri, Maura Vaccarelli, presidente del CTP Santa Barbara, Giovanni Cialone, Davide Petracca e Fabio Cortelli.

di Roberta Galeotti