L’Aquila, scuole riaperte ma dubbi su sicurezza

23 gennaio 2017 | 19:36
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L’Aquila, scuole riaperte ma dubbi su sicurezza

Il Cotugno non è sicuro: servono verifiche più approfondite sui locali che ospitano il liceo. Ma al tempo stesso la didattica non può essere sospesa.

E’ molto simile a un paradosso quanto emerso alla fine della seduta del Consiglio d’Istituto che si è tenuta proprio nell’aula magna, molto gremita, della scuola, alla quale hanno assistito anche tanti genitori degli studenti, oltre che rappresentanti d’istituto.

Permangono infatti le incertezze legate alla sicurezza dello stabile ed è lo stesso Consiglio d’Istituto che ha richiesto ulteriori verifiche che, inevitabilmente, non avverranno in tempi brevissimi.

Nel corso del dibattito, i genitori hanno ribadito di non voler e poter mandare i propri figli a scuola in una situazione così incerta. Gli stessi ragazzi, presenti, hanno sottolineato che finché non avranno notizie certe sui dati della vulnerabilità sismica, non entreranno in aula.

Il Cotugno aperto

La Preside chiederà dunque una nuova perizia sulla vulnerabilità sismica dell’edificio ma nel frattempo – ha spiegato – non può sospendere le attività didattiche in assenza dei verbali dei sopralluoghi effettuati nella giornata di ieri.

Aprirà dunque le porte il liceo ‘Cotugno’ che è sì agibile, ma con basso indice di sicurezza sismica, del 25% circa secondo quanto appreso, e 5 aule che resteranno chiuse per lavori.

Insomma, c’è grande confusione e seppure Preside e insegnanti abbiano mostrato di comprendere i timori di genitori e alunni, non possono chiedere di fatto ai ragazzi di non andare a scuola, né di scioperare.

Le alternative

Si fa strada, fra i genitori, la volontà di richiedere l’immediata pubblicazione sul sito della scuola della documentazione in possesso della dirigente scolastica, con contestuale richiesta anche alla Provincia. Allo stesso tempo, alcuni hanno avanzato la proposta di un prefabbricato, una sorta di MUSP dove far svolgere temporaneamente le lezioni per gli studenti del Cotugno. Altra ipotesi: i doppi turni, difficili però da conciliare con il grande numero di studenti (oltre 1000) del liceo. La strada del riutilizzo della Optimes, che fino a qualche mese fa ha ospitato l’Università, non pare percorribile: non esiste alcun certificato di vulnerabilità

Insomma, i genitori e gli studenti vogliono vederci chiaro, tanto più in questo edificio dove nei giorni successivi alle scosse si sono verificate condizioni tali da dichiarare la chiusura di due aule, prima che venisse disposta la chiusura per i controlli, avvenuti poi oggi.

Paganica

Un’altra situazione particolare è a Paganica: questa mattina una cinquantina di genitori hanno protestato fuori dalla struttura in muratura che si trova nei pressi della Villa Comunale della frazione. In serata, si è deciso di spostare dalla struttura della scuola elementare sei classi su dodici al MUSP, in attesa di alternative per le altre 6 classi.

Alta Valle dell’Aterno

Scuole chiuse sine die nella Valle dell’Aterno, dopo l’emergenza neve combinata con le scosse di terremoto. Gli istituti sono chiusi a Pizzoli, Barete, Montereale, Cagnano, Capitignano e Campotosto. Aperti più distanti dall’epicentro gli istituti comprensivi di Navelli (cui afferiscono anche Poggio Picenze e Capestrano) e di San Demetrio (che serve anche Fossa, Ocre, Fagnano e Fontecchio)

“Dopo l’allarme della Grandi rischi il sindaco di Leonessa ha chiuso le scuole, ma la stessa ordinanza l’avevo predisposta anch’io prima dell’allarme e l’ho formalizzata oggi, le scuole a Montereale non hanno mai riaperto come d’altronde in tutti i Comuni della Valle dell’Aterno”, spiega il sindaco di Montereale, Massimiliano Giorgi. “La Commissione non ha fatto altro che aumentare l’allarme in una situazione già allarmata – afferma – ma ora si dovrebbe capire bene se quello che hanno detto è fondato o meno perché mi pare stiano ritrattando”, in riferimento alla correzione delle dichiarazioni del presidente della Cgr, Sergio Bertolucci, sul “rischio-Vajont” legato a una delle dighe di Campotosto.

“Dichiarazioni del genere in situazioni di tranquillità hanno un peso, dopo 5 scosse forti hanno creato il panico generale – denuncia Giorgi – è una situazione difficile e a noi serve qualcuno che ci aiuti, non che crei problemi. La nota l’abbiamo appresa dai media, e questo la dice lunga: servirebbero protocolli operativi e di comunicazione definiti e collaudati e invece non ci sono”. Anche il sindaco di Pizzoli, Gianni Anastasio, conferma che “le scuole a Pizzoli sono chiuse ma stiamo lavorando per riaprirle in un’altra struttura”.

Quanto al primo cittadino di Capitignano, Maurizio Pelosi, dopo un incontro con il vice presidente della Regione, Giovanni Lolli, annuncia che “da domani cominceranno le verifiche di agibilità”. Campotosto aveva dovuto chiudere la propria scuola essendoci solo 9 alunni, sotto le soglie di legge: parte frequentava nel Teramano, a Crognaleto, parte ad Amatrice. Ma tra scosse e gelo, che hanno obbligato una trentina di persone a emigrare all’ Aquila, attualmente anche questi ragazzi non frequentano.