Vulnerabilità sismica: quegli studi mai fatti

24 gennaio 2017 | 09:21
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Vulnerabilità sismica: quegli studi mai fatti

Vulnerabilità sismica, questa sconosciuta.

Non ai genitori e agli studenti, certo, che da mesi all’Aquila e frazioni, prima sommessamente e poi oggi con più veemenza e partecipazione, chiedono da tempo che vengano resi noti gli indici di vulnerabilità sismica degli edifici scolastici.

Il nostro sconosciuta è riferito alle Istituzioni – Comune, Provincia – che avrebbero dovuto far eseguire studi sulla vulnerabilità sismica entro il 2013, renderli noti e, si auspica, trovare soluzioni idonee qualora i criteri di sicurezza non fossero stati rispettati. E non l’hanno fatto.

Già, perché pur essendoci una OPCM emanata nel 2003 dopo un evento tragico – il terrificante terremoto che devastò una scuola, quella di San Giuliano di Puglia – le Istituzioni aquilane sono in un tremendo ritardo: di almeno 4 anni.

Il bubbone all’Aquila è scoppiato ieri, tra l’Aula del Consiglio Comunale e l’Aula Magna del liceo Cotugno: due posti simbolo, in cui si stava parlando di sicurezza e in cui a farsi largo sono state solo le incertezze.

Erano passate le 20 quando si è parlato di sicurezza delle scuole e degli edifici comunali nell’assise civica: la denuncia è di Ettore Di Cesare, consigliere comunale di ‘Appello per L’Aquila che vogliamo’.

Su nessun edificio di proprietà del Comune dell’Aquila è stato verificato il grado di vulnerabilità sismica: ivi comprese le scuole.

Di Cesare spiega a News-Town di aver fatto un accesso agli atti comunali e di aver dunque scoperto che gli studi di vulnerabilità sismica non erano stati fatti. “Solo da poco sono stati affidati gli incarichi” dirà poi il capogruppo PD Stefano Palumbo, sul neonato gruppo Facebook Comitato Scuole Sicure L’Aquila.

Il Comune al momento è dunque inadempiente e questo aspetto riguarda gli uffici comunali e anche le scuole di competenza del Comune stesso.

Il gruppo consiliare di ‘Appello per L’Aquila che vogliamo’chiede all’Amministrazione comunale di sollecitare anche la Provincia, per quel che riguarda le scuole superiori, a predisporre le verifiche.

E veniamo all’altro luogo simbolo, il liceo Cotugno.

Nella struttura cinque aule sono inagibili, l’indice di sicurezza sismica è basso, del 25%.

liceo cotugno vulnerabilità

Ieri la riunione del Consiglio d’Istituto, in un’aula magna affollatissima, nella quale la stessa Preside e i docenti hanno chiesto controlli più approfonditi: ma l’attività didattica – qui il paradosso – non può essere sospesa. Molti i genitori e gli studenti presenti, che hanno esposto la loro contrarietà a rientrare in quelle aule.

L’intenzione è quella di chiedere chiarezza, per la prima, volta in un incontro faccia a faccia con il presidente stesso, su tutta questa situazione e, in seguito, proporre una soluzione temporanea che permetta a noi ragazzi di riprendere in maniera serena le attività didattiche, ed eventualmente dia tempo per effettuare la nuova verifica di vulnerabilità, e gli interventi di adeguamento sismico più urgenti, o in caso contrario, dia il tempo a chi di dovere di individuare una soluzione definitiva in una struttura in grado di ospitare tutta nostra scuola e con il più alto indice di vulnerabilità possibile

scrivono in una nota i rappresentanti degli studenti del Cotugno.

Seguirà probabilmente un’assemblea pubblica nella quale si deciderà, anche alla luce di quanto emergerà dalla riunione con la Provincia, il da farsi anche con gli altri studenti.

(e.f.)