L’urlo di Campotosto a Roma: non abbandonateci





C’è anche una delegazione di cittadini e amministratori di Campotosto alla manifestazione ‘La scossa dei terremotati’, che stamattina ha riempito piazza Santissimi Apostoli, a Roma. Una iniziativa nata “per dare voce a tutti i residenti nel cratere interessato dagli eventi catastrofici degli ultimi mesi”.
Il comune di Campotosto, in provincia de L’Aquila, è tra i paesi maggiormente danneggiati dagli eventi sismici dell’ultima settimana.

I danni, triste dirlo ma è la verità, sono stati coperti dalla neve, arrivata oltre i due metri, e a livello mediatico dalle altre immani tragedie che hanno colpito il territorio abruzzese, da Rigopiano all’elicottero del 118 caduti ieri a Campo Felice.
L’attenzione è tornata su Campotosto per l’infelice paragone della diga con il Vajont, emerso nelle parole del Presidente della Commissione Grandi Rischi: io frainteso, ha poi detto ieri, dopo che il ministro Delrio aveva sottolineato come quell’esempio fosse quanto mai infelice.
Ma in realtà la comunità di Campotosto sta già scontando a caro prezzo le conseguenze del terremoto.
In attesa che sia possibile effettuare una stima dei danni si contano già numerosi edifici danneggiati, a cominciare dal tetto del Comune crollato e dalle chiese inagibili, senza considerare le attività locali. Le poche che erano rimaste in piedi anche dopo il terremoto dell’Aquila sono state ora costrette ad abbassare definitivamente le saracinesche.
Un gruppo di residenti di Campotosto è oggi in piazza per lamentare il ritardo degli interventi in seguito alle ultime scosse, la mancata previsione di adeguati mezzi per fronteggiare il maltempo e la lungaggine della burocrazia che, dal terremoto del 2009, ha finora rallentato qualsiasi possibilità di sviluppo.

Una situazione estesa a tutta l’Alta Valle dell’Aterno: ritardi sono stati segnalati più volte e anche a gran voce da parte dei rappresentanti politici locali, Pierpaolo Pietrucci in testa.
Ci è voluta una settimana per far arrivare a Cesaproba di Montereale, dalla Toscana, la tensostruttura destinata ad ospitare la popolazione.
Finalmente! Dopo una settimana dal terremoto e dalla grande nevicata…la protezione civile è arrivata a Cesaproba per allestire le tensostrutture che accoglieranno le persone sfollate. Una settimana!!! Porto ancora i segni della rabbia però adesso sono un po’ più sereno. Bisogna sempre urlare e lottare per far valere e favorire l’esercizio dei diritti degli Altri.
aveva detto Pietrucci, lamentando la lentezza dei provvedimenti presi.
“La Protezione Civile deve tornare ad essere centralizzata, così come funziona l’Esercito. Questa parcellizzazione sui territori in cui nessuno sa che fare è fallimentare”
(e.f.)